Monopattini elettrici: a che punto siamo con l’assicurazione obbigatoria dopo l’impennata di incidenti?

Gli incidenti purtroppo si moltiplicano e nascono le prime polizze dedicate alle nuove forme di mobilità elettrica "light". L'obbligo di assicurarsi diventa sempre più probabile

Per il momento non è prevista, ma in un futuro non molto lontano per guidare un monopattino elettrico come molti stanno già facendo potrebbe rendersi necessaria una assicurazione obbligatoria.

Potrebbe accadere già prima o anche appena dopo il 27 luglio 2022, data nella quale terminerà la fase di sperimentazione della circolazione su strada (prima vietata) dei monopattini elettrici, autorizzata nel giugno del 2019 e posticipata di un anno per l’emergenza-Covid.

Intanto, sono diverse le compagnie assicurative che si sono lanciate in questo nascente mercato che interessa chi ha un monopattino di proprietà: polizze assicurative di responsabilità civile che coprono anche la circolazione in e-scooter, sono state lanciate da 24hAssistance, Allianz, Axa, Europ Assistance, IBL Banca e Sara, con premi annuali che vanno da circa 40 a quasi 250 euro a seconda del tipo di protezione offerta.

Si va dalla semplice copertura per i danni prodotti a terzi agli infortuni per il conducente, passando per tutela legale, rimborso per spese mediche e assistenza stradale come le polizze rc auto e moto.

Come funziona nel resto d’Europa?

In Europa l’assicurazione per circolare su monopattino con velocità massima oltre 20 o 25 km/h (a seconda del Paese, in Italia il limite è di 25 km/h), è obbligatoria oggi solo in Germania e Francia, dove sono già diffuse da tempo le polizze di responsabilità civile privata che sono anche poco costose. I prezzi partono da poche decine di euro e prevedono l’apposizione sul veicolo di uno sticker identificativo.

Nel resto dell’Unione i monopattini sono esonerati, per lo più perché equiparati alle biciclette, come in Italia, strada che si è seguita per semplificare e aiutare la diffusione di forme di micromobilità elettrica.

Le perplessità giuridiche

Le perplessità nascono dalle definizioni fissate dal diritto nazionale: se per “veicoli a motore” «si intendono per veicoli tutte le macchine di qualsiasi specie, che circolano sulle strade guidate dall’uomo» (art. 46 del Codice della Strada) e per “velocipedi” «i veicoli con due ruote o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo; sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita» (art. 50), come possono gli e-scooter essere equiparati alle bici?

Una scelta, quella del legislatore, che a molti professionisti del diritto sembra abbastanza contraddittoria e che potrebbe presto o tardi provocare qualche richiesta di correzione da parte dell’UE: gli obblighi di assicurazione nei Paesi membri dal 1972 sono infatti materia comunitaria.

Come fa rilevare su Altalex il magistrato Marco Rossetti, :

«Stabilire per legge che un veicolo è equiparato ai “velocipedi” non vuol dire affatto che esso sfugga all’obbligo di assicurazione. Vuol dire soltanto che esso seguirà la disciplina amministrativa dei velocipedi: e dunque non sarà soggetto ad immatricolazione (art. 75 cod. strad.), avrà diritto di percorrere le piste ciclabili (art. 3, comma 1, n. 12-bis, cod. strad.), avrà diritto di precedenza nei crocevia (art. 145, comma 4 bis, cod. strad.). Altra, infatti, è la disciplina dei veicoli a fine amministrativo; altra è la disciplina dei veicoli a fine assicurativo. Anche un veicolo non immatricolato, se circola su strade aperte al pubblico, deve essere assicurato (Cass. civ., sez. III, 15-02-1992, n. 1877, in Riv. giur. circolaz. e trasp., 1992, 480, con riferimento alla circolazione su strada di un go-kart)».

Impennata di incidenti che coinvolgono monopattini

Più che per questioni giuridiche, però, l’obbligo di assicurazione per i monopattini potrebbe essere adottato anche alla luce dell’impennata di incidenti che si sono registrati negli ultimi mesi, di cui alcuni con conseguenze gravi fino alla morte.

Asaps, associazione da anni impegnata sul fronte della sicurezza stradale, ha creato un “Osservatorio Monopattini” per monitorare il preoccupante andamento della sinistrosità di questi veicoli:

«Nei primi quattro mesi del 2021 si sono avuti due decessi, la mamma 34enne di Genova a febbraio e una anziana 88enne, travolta a piedi da un gruppo di monopattinisti e deceduta dopo alcuni giorni a Milano. Complessivamente ci sono stati 46 incidenti che hanno visto il coinvolgimento, oltre alle due donne che hanno perso la vita, di 35 maschi e 9 femmine. La regione più a rischio è nettamente la Lombardia, con Milano capofila, con 20 gravi incidenti. Per quanto attiene le persone rimaste ferite, ben 18 in prognosi riservata, in 9 casi si trattava di minorenni, anche con meno di 14 anni, età minima per poter guidare il monopattino. La principale causa di sinistri con il coinvolgimento di monopattini rimane la mancata precedenza, seguita dalle cadute autonome con o senza urto contro ostacoli e dagli scontri laterali. In due casi l’utilizzatore è risultato ubriaco», ha fatto notare di recente.

In Parlamento intanto sono arrivati due disegni di legge, uno alla Camera ed uno al Senato, che vorrebbero norme più severe per i monopattini. Non si parla al momento di assicurazione obbligatoria, o almeno, se ne parla al momento per i soli gli operatori dei servizi di sharing. Però i numerosi incidenti hanno già fatto scattare a Roma il campanello d’allarme.

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