Stop greenwashing, anche gli Stati Membri approvano la direttiva europea, cosa cambia

Il Consiglio degli Stati Membri UE ha dato il via libera definitivo alla Direttiva sulle pratiche commerciali sleali e sui diritti dei consumatori, la cosiddetta ‘Direttiva greenwashing’. Dopo l’ok del Parlamento, ora anche gli Stati Membri approvano il testo, ecco cosa cambia ora

Direttiva greenwashing ok, anche gli Stati Membri danno il via libera, dopo l’ok del Parlamento Europeo. La norma punta a proteggere i consumatori da spot ed etichette ambientali ingannevoli e a favorire acquisti più informati e introduce norme di contrasto all’obsolescenza programmata dei beni.

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Le nuove norme modificano la Direttiva sulle pratiche commerciali sleali (UCPD) e la Direttiva sui diritti dei consumatori (CRD) con l’obbiettivo di adattarle alla transizione verde e all’economia circolare.

Grazie alla direttiva adottata oggi, i consumatori saranno informati, protetti e attrezzati molto meglio per essere attori reali nella transizione verde

commenta il vice premier belga Pierre-Yves Dermagne a nome della presidenza belga del Consiglio dell’UE

Cosa cambia

La direttiva ha tre obbiettivi principali, che puntano a:

  • proteggere i consumatori dalle dichiarazioni “verdi” fuorvianti; infatti, come riportato dalla Commissione Europea, uno studio condotto dall’UE nel 2020 aveva dimostrato che il 53% delle dichiarazioni ambientali avanzate dalle aziende sono “vaghe, fuorvianti o infondate”, comprese quelle relative alla compensazione delle emissioni di carbonio, per questo le aziende non potranno più utilizzare dichiarazioni che non siano prove certificate e incontrovertibili;
  • regolamentare l’uso dei marchi di sostenibilità, data la confusione causata dalla loro proliferazione e dalla mancanza di dati comparativi: per essere autorizzati, i marchi di sostenibilità dovranno basarsi su sistemi di certificazione approvati o realizzati da autorità pubbliche;
  • contrastare l’obsolescenza programmata: le nuove regole chiariranno la responsabilità dei rivenditori per le informazioni, o la mancanza di informazioni, su obsolescenza prematura, aggiornamenti software non necessari e obbligo ingiustificato di acquistare pezzi di ricambio dal produttore originale, e verrà creata una nuova etichetta armonizzata per dare maggiore risalto ai prodotti con un periodo di garanzia esteso.

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A breve la Direttiva sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo.

A questo link è disponibile il testo.

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