Shrinkflation, sempre più prodotti rimpiccioliti: “serve una legge che fermi la sgrammatura dei prodotti”

L’ennesima denuncia social da parte di Massimiliano Dona riporta l’attenzione sul tema della shrinkflation, un fenomeno che colpisce i consumatori e contro cui serve una legge mirata

Ormai la “shrinkflation“, o “sgrammatura” in italiano, rappresenta un fenomeno sempre più evidente negli scaffali dei supermercati, coinvolgendo una varietà di prodotti dalla pasta ai detersivi. Questa pratica si manifesta con una riduzione delle dimensioni delle confezioni e del peso del contenuto, mantenendo però i prezzi sostanzialmente invariati o addirittura aumentandoli.

Il termine “shrinkflation” è una combinazione di “shrink”, ovvero restringere, e “inflation”, inflazione. Questa strategia è adottata dai produttori per affrontare l’aumento dei costi di produzione o altri fattori che potrebbero influenzare i margini di profitto.

La shrinkflation permette loro di mantenere l’apparenza di prezzi stabili, mentre riducono la quantità effettiva di prodotto che si trova nelle confezioni. Il fenomeno è particolarmente evidente nei prodotti di consumo quotidiano.

I cambiamenti nelle dimensioni e nei pesi spesso sfuggono all’occhio del consumatore, ma si traducono in una spesa maggiore quando si arriva in cassa. Abituati a certe dimensioni di prodotto, potremmo non notare immediatamente queste variazioni e molti produttori contano su questa mancanza di consapevolezza.

Il video denuncia di Massimiliano Dona

A far notare ancora una volta questo fenomeno è Massimiliano Dona, avvocato dalla parte dei consumatori molto noto sui social, che ha realizzato un video su Instagram mostrando alcuni dei marchi “furbetti” che hanno messo in pratica la shrinkflation.

Nel filmato vediamo come alcuni utenti gli abbiano segnalato esempi concreti di shrinkflation. Abbiamo una confezione di bicchieri che da 50 pezzi diventa da 30, ma il prezzo rimane sempre un euro. O ancora i panni cattura polvere della Swiffer che da 18 diventano 13.

@massimilianodona/Instagram

Stesso accade con il classico lievito della Paneangeli che è sempre stato da 3 bustine ed è diventato da 2.

Shrinkflation 2

@massimilianodona/Instagram

Ma anche fette biscottate che una volta entravano a stento nei contenitori e ora invece ci stanno più che comodamente, facendo avanzare anche spazio. A ciò si aggiungono il Quasar Vetri che diventa da 680 ml quando prima era 750 ml e molti altri prodotti di dimensioni considerevolmente ridotte.

@massimilianodona/Instagram

Per frenare tutto ciò, Dona ha proposto una legge che fermi la shrinkflation. Un’iniziativa a cui ci accodiamo anche noi di greenMe che da sempre ci occupiamo di questo problema, molto prima che il fenomeno diventasse virale sui social. Non si tratta di una questione da poco dato che la riduzione delle dimensioni può sembrare sottile, ma nel tempo può contribuire a un aumento significativo dei costi per il consumatore medio.

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