Il potente monologo di Teresa Mannino che invita a riconnettersi con la natura attraverso (anche) la lezione delle formiche

Teresa Mannino ha ripensato l’uomo in connessione con la natura nel suo monologo, con una domanda di fondo: siamo davvero così superiori a lei e agli animali?

Si era detto niente monologhi e invece uno c’è stato, quello di Teresa Mannino. La comica siciliana, tra serietà e ironia, ha parlato di bellezza e semplicità della natura, in confronto alla corruzione dell’umanità. Un monologo che è iniziato con parole forti e tremendamente vere:

Siamo nel 2024 ma ragioniamo come 2.500 anni fa.

Ma le sferzate non sono finite qui, dato che ha proseguito citando Protagora puntando il dito contro “l’uomo bianco, ricco e occidentale” perché è lui che

è a misura di tutte le cose. Ma la misura l’ha persa e pensa che tutti gli altri esseri umani siano a sua disposizione. Ma poi perché l’uomo e non le donne? Io le vedo sempre indaffarate le donne, non era meglio l’essere umano, o meglio l’animale umano, perché noi siamo animali, non ce lo dobbiamo dimenticare.

La Mannino ha dunque toccato il tema caldo del suo discorso: l’accostamento tra gli umani e la natura e gli animali. Del resto:

Dobbiamo ricordarci che siamo animali umani. L’origine della vita sul pianeta è comune: il 60% del nostro patrimonio genetico è uguale alle banane.

Nonostante questo l’uomo si sente superiore sia alla natura che gli umani. Il motivo?

Noi ci sentiamo superiori perché parliamo, ma gli animali o le piante comunicano in altro modo.

L’esempio delle formiche tagliafoglie: loro sì che non rovinano il pianeta

Ma siamo davvero così superiori? Certo che no e a dimostrarlo è una specie di formiche che, a differenza nostra, è stata in grado da 50 milioni di anni di preservare il nostro pianeta. Noi, invece, abbiamo “appena” iniziato a prenderlo in mano e si vedono tremendamente i risultati:

Io ho interrogato le formiche tagliafoglie, le più intelligenti. Loro coltivano, hanno grandissimi formicai e in alcune camere coltivano funghi. Sono le uniche al mondo. Fanno agricoltura da 50 milioni di anni e non hanno rovinato niente, noi da 10 milioni e abbiamo sfinito il pianeta. Erano sulla Terra già all’epoca dei dinosauri. Sono intelligentissime.

Secondo la Mannino da ammirare sarebbe anche il modo in cui funziona la società:

C’è una regina madre e le figlie. Lei decide il sesso dei nascituri: i maschi sono una minima parte, solo per la prosecuzione della specie. I maschi hanno il ruolo solo di fornire gli spermatozoi, che vengono conservati nella spermateca della regina. I maschi fanno un volo nuziale una volta l’anno, e dopo l’accoppiamento muoiono perché non servono più.

Anche qui emerge ben chiara la differenza tra maschi animali e maschi umani, con questi ultimi che

preferiscono il potere: sulle donne, sui bambini, sulla natura. Anche a me piace il potere, ma il potere di ridere e di farmi ridere. Il potere di vestirmi con le piume rosa e cantare anche se sono stonata. Di ballare per strada con mia figlia che si vergogna. Non sono disposta a ignorare le storie che non sono ancora passate. Se non sono passate non è il momento di passare oltre.

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