Da inflazione a digital nomads: queste sono le parole più usate nel 2022

A seguito di una serie di avvenimenti che hanno caratterizzato il 2022 nel nostro quotidiano sono diventate molto popolari diverse parole, prima poco usate: scopriamo di quali si tratta

L’anno che sta per concludersi è stato ricco di eventi, molti dei quali drammatici, a partire dallo scoppio della guerra in Ucraina e dalle conseguenze a livello politico ed economico. E anche il nostro lessico ne ha risentito: molti dei termini che abbiamo utilizzato sono connessi agli avvenimenti che hano contraddistinto questi mesi.

Ma quali sono le parole che sono entrate nella nostra quotidianità nel 2022? A svelarcelo è l’indagine realizzata dagli esperti di Babbel, la popolare piattaforma online per l’apprendimento delle lingue. Scopriamo quali termini sono stati protagonisti nell’anno che volge al termine.

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I termini protagonisti del 2022

Invasione

Uno dei termini che ci ha accompagnato nel corso del 2022 è “invasione”, nello specifico quella dell’Ucraina da parte delle truppe russe. Lo scorso 24 febbraio il mondo si è svegliato con la terribile notizia relativa dello scoppio della guerra, che ancora oggi non accenna a terminare.

Parole come ‘guerra’ e ‘invasione’, utilizzati frequentemente nei giornali italiani e di altri Paesi eruopei, non hanno, trovato spazio nei media russi, che a causa delle limitazioni imposte dalla censura hanno impiegato parole più neutrali come ‘conflitto’ e ‘operazione militare’.

Crisi energetica

Anche il termine crisi energetica, strettamente connesso alla guerra in Ucraina, è stato una costante nel 2022. Per combattere il caro energia gli Stati hanno proposto vari provvedimenti, cui bonus e detrazioni fiscali.

Una delle soluzioni forse più originali è quella proposta dalla Germania, dove per i mesi estivi è stato introdotto il cosiddetto “9-Euro-Ticket” (‘biglietto da nove euro’) con il quale, per la somma di 9 euro al mese, i passeggeri potevano viaggiare senza limitazioni sui treni regionali e i mezzi di trasporto locale in tutto il Paese. – ricorda Babbel – L’offerta, che ha riscosso un enorme successo, mirava a ridurre il consumo di energia e, al contempo, ad aiutare i cittadini a far fronte all’aumento del costo della vita.

Inflazione

Il termine “inflazione”, che deriva dal latino inflatio (gonfiatura) indica in economia l’aumento prolungato e costante del livello medio generale dei prezzi in un dato lasso di tempo, determinante una diminuzione del potere d’acquisto della moneta. L’inflazione ha investito molti Paesi, compresa l’Italia, catalizzando l’attenzione dei media e del dibattito pubblico.

Digital Nomads

Fra le parole più in voga quest’anno spicca anche “Digital Nomad”, ovvero “nomade digitale”. Si tratta di un fenomeno scaturito dalla possibilità di lavorare in smart working concessa a tantissime categorie di lavoratori nel mondo per via della pandemia.

Negli Usa il fenomeno è particolarmente diffuso, con più di 10 milioni di nomadi digitali, molti dei quali si potrebbero definire anche “snowbirds”, ‘uccelli delle nevi’, in quanto, come questa tipologia di volatile, “migrano” a Sud durante l’inverno, inseguendo le temperature più miti.

The Great Resignation

La diffusione della pandemia e la conseguente precarietà lavorativa hanno indotto numerosi dipendenti a riconsiderare le proprie priorità. Tantissime persone hanno rivalutato le loro priorità e deciso di abbandonare il loro lavoro optando per un altro o prendendosi un periodo di pausa. Questo fenomeno, che si è potuto avvertire anche a livello globale, ha assunto dimensioni macroscopiche negli Stati Uniti, dove si parla di “Great Resignation” (grande dimissione). Nel Paese si contano circa quattro milioni di dimissioni ogni mese.

Sleepcation

Sempre  come reazione ad una più diffusa tendenza a voler dare priorità alla sfera privata e al proprio benessere sono nate anche alcune nuove tendenze. Sempre più in voga sono le “sleepcation”, neologismo sincratico formato dall’unione del verbo ” to sleep” (dormire) e del sostantivo “vacation” (vacanza). Chi si concede una spleecation sceglie di trascorrere le proprie ferie in un albergo o in resort per riposarsi e recuperare energie.

Gli “incendies” in Francia

Con l’aumento delle temperature legate alla crisi climatia e con la siccità, il 2022 è stato un anno da record per gli incendi per Paesi come la Francia. Secondo i dati del Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS), oltre 48.000 ettari di foresta erano già andati in fiamme dall’inizio dell’anno a inizio agosto. Per questo motivo “incendies” è divenuta una delle parole più usate in Francia nella stagione estiva.

La siccità in Italia

Nel nostro Paese uno dei termini che più è entrato nella nostra quotidianità è indubbiamente “siccità”. In Italia, infatti, l’assenza di precipitazioni e le ondate di calore infernale hanno causato una siccità senza precedenti che ha prosciugato laghi e fiumi e causato numerosi disagi al settore agricolo e alla popolazione.

L’ “ola de calor” in Spagna

Anche per la Spagna è stata una stagione estiva da dimenticare. La scorsa estate il Paese ha sperimentato la peggiore ondata di caldo della sua storia, battendo il record con 42 giorni consecutivi di temperature al di sopra della media. Una situazione che ha avuto un impatto pesantissimo sull’ambiente ma anche sulle persone, sottoposte a forte stress e in preda all’eco-ansia. Per questo motivo “ola de calor” (ondata di calore) è stato uno dei termini più utilizzati.

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Diritti civili

Fra le parole che più ci hanno accompagnato nel 2022 troviamo anche “diritti civili”, in particolare in relazione all’inclusione nel mondo della politica. In Germania la deputata Annalena Baerbok, ministra degli affari esteri ha dichiarato, col sostegno dell’esecutivo, di voler perseguire una “Feministische Außenpolitik”, ovvero una ‘politica estera femminista’, più inclusiva e attenta alla pace e alla sostenibilità.

Roe versus Wade negli Usa

Risale a giugno 2022 la storica delibera della Corte Suprema statunitense con la quale si è ribaltata la sentenza del processo “Roe versus Wade” (tenutosi nel 1973) che dichiarava anticostituzionali le leggi contro l’aborto in virtù delle istanze portate avanti da un’azione collettiva guidata da una donna texana nota con lo pseudonimo legale “Jade Roe”.  La scelta della Corte Suprema del 2022 ha colto di sorpresa l’opinione pubblica, cancellando anni di progressi e limitando la libertà delle donne.

“Jin, Jiyan, Azadî” in Iran

Fra le espressioni che sono state maggiormente utilizzate a voce ma anche sui social troviamo lo slogan curdo “Jin, Jiyan, Azadî” (donna, vita, libertà), che è diventato popolarissimo a seguito dello scoppio delle proteste iraniane scaturite dalla morte della giovane Mahsa Amini. Il grido “Jin, Jiyan, Azadî” è diventato un inno – a livello globale – alla ribellione e alla conquista della libertà.

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Fonte: Babbel 

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