Sisma del Centro Italia: dopo 5 anni accelera la ricostruzione ma c’è ancora moltissimo da fare

Dopo 5 anni dal terribile sisma del Centro Italia, accelera la ricostruzione ma c'è ancora moltissimo da fare.

Cos’è cambiato da quando il Centro Italia, nel 2016, è stato devastato dal terremoto? Non abbastanza. Anche se, a quanto pare, nell’ultimo anno qualcosa si è mosso. La ricostruzione delle abitazioni, dopo anni di stasi, sta infatti accelerando secondo i dati del Rapporto sulla Ricostruzione aggiornato a Giugno 2021.

Oltre 10mila richieste di contributo per riparazione e ricostruzione degli immobili danneggiati sono state approvate su un totale di oltre 20mila domande, con una forte accelerazione nei primi 6 mesi del 2021 (approvate 3.300 richieste solo in questo periodo).  Cinquemila gli edifici riparati, consegnate più di 12mila abitazioni e altrettante famiglie sono rientrate a casa.

Tuttavia, come ha sottolineato il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, “l’accelerazione della ricostruzione, evidente, comporta anche dei problemi. Le imprese che lavorano nella ricostruzione sono tante, 2.659, ma non sufficienti, come il numero dei professionisti che elaborano i progetti.”

Anche la ricostruzione pubblica sembra in leggero miglioramento nell’ultimo anno per merito di 25 ordinanze speciali che hanno velocizzato i passaggi burocratici:

“Nei primi sei mesi del 2021 gli interventi hanno registrato un sostanziale avanzamento. La spesa, in questo periodo, è stata di 144 milioni di euro (nell’intero 2020 la spesa fu di 62 milioni di euro), portando il totale a 411 milioni di euro.

Ma il lavoro da fare è ancora molto. A distanza di 5 anni dal sisma, più di 35mila persone non vivono ancora nelle proprie case. E non mancano le proteste.

Il Movimento delle lenzuola bianche, nato nel 2019 per protestare contro i ritardi delle ricostruzioni, continua a portare avanti la propria lotta.

Della stessa opinione il Comitato Rinascita Norcia, “nato nel 2018 come reazione allo stallo in cui versava la ricostruzione“, che il 4 agosto ha pubblicato un post su fb scrivendo che tutto è rimasto come 5 anni fa:

“Ospedale, scuole, palestre, casa di riposo, cimiteri, musei, palazzo comunale, stato delle frazioni, ricostruzione pesante. Questa è l’evidenza, tutto come 5 anni fa. La protesta dei “lenzuoli bianchi”, iniziata nel 2019, ha ancora un significato perché manifesta il disagio e la sofferenza di un territorio ferito gravemente ed ancora in attesa di “normalità”. Le lenzuola non contengono scritte né di natura pubblicitaria, né ideologica, né offensiva di alcuno, né denigratoria, né istigano alla violenza o al disordine pubblico.”

Lenzuola che l’Amministrazione Comunale ha chiesto di rimuovere entro il 6 agosto, ritenendo la protesta conclusa. Richiesta che il Comitato ha respinto:

“L’avviso dell’Amministrazione Comunale che invita a togliere i lenzuoli entro il 6 agosto perché “la protesta può ritenersi conclusa”, appare solo come un diretto attacco ad un comitato sorto spontaneamente dalla volontà di “liberi cittadini” che manifestano il proprio pensiero, libertà garantita dall’art. 21 della Costituzione. Il Comitato Rinascita Norcia è stato riconosciuto da istituzioni quali il Presidente del Consiglio ed il Commissario alla ricostruzione con cui costantemente dialoga. In seguito a quanto detto sopra, il Comitato Rinascita Norcia respinge l’invito da parte dell’Amministrazione Comunale alla rimozione dei lenzuoli e striscioni esposti dai componenti dello stesso.”

Ci auguriamo che qualcosa stia davvero cambiando. E che le belle parole corrispondano ai fatti. 

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FONTE: Rapporto ricostruzione giugno 2021

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