La terribile vicenda delle spirali impiantate per anni senza consenso alle donne Inuit (che ora chiedono un risarcimento al governo danese)

La loro vita e i loro corpi sono stati segnati per sempre, a causa di una sterilizzazione forzata e inconsapevole: i racconti delle donne Inuit, alle quali sono state impiantate spirali contraccettive, sono terrificanti. Adesso decine di vittime chiedono un risarcimento al governo danese per la grave violazione subita

Alcune erano soltanto delle ragazzine di appena 12 anni quando furono sottoposte all’impianto di spirali contraccettive. Tutto questo senza il loro consenso, con lo scopo di ridurre il tasso di natalità in Groenlandia. L’aberrante vicenda riguarda le giovani Inuit originarie dell’isola appartenente al Regno di Danimarca.

Non decine, ma addirittura migliaia. Sarebbero, infatti, circa 4.500 le donne costrette fra il 1966 e il 1970, nel silenzio generale, a una sterilizzazione forzata, che ha avuto un impatto pesantissimo sulla loro vita. C’è chi ha dovuto convivere con dolori intensi, chi è andata incontro ad emoraggie e infezioni, mentre ad altre è stato asportato l’utero; alcune, invece, non hanno più potuto avere figli.

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La denuncia e la richiesta di risarcimento delle vittime

A denunciare la grave violazione un gruppo di 67 donne, che hanno vissuto sulla loro pelle questo terribile trauma, in molti casi durante le visite mediche a scuola. Ora le vittime si sono rivolte al governo della Danimarca, chiedendo un risarcimento di 300.000 corone danesi (corrispondenti a circa 40.200 euro) ciascuna. In caso di rifuto, sono pronte a portare il caso in tribunale.

Lo scandalo è scoppiato sei anni fa, quando Naja Lyberth, una psicologa e attivista Inuit raccontò pubblicamente di essere stata vittima di una sterilizzazione senza consenso, accusando lo Stato danese di quanto accaduto.

Una serie di podcast basati sugli archivi nazionali e pubblicati nella primavera del 2022 dall’emittente danese DR ha rivelato la portata della campagna mentre Danimarca e Groenlandia stanno riesaminando le loro relazioni passate.

“I nostri avvocati sono assolutamente sicuri che i nostri diritti umani e la legge siano stati violati” asserisce Lyberth.

Lo scorso anno il podcast Spiralkampagnen dell’emittente pubblica danese DR fece ulteriore luce sulla drammatica storia, spingendo il governo autonomo della Groenlandia e quello della Danimarcia a istituire un’indagine indipendente sulla violazione che riguarda le donne Inuit. La pubblicazione delle conclusioni dell’inchiesta, però, è attesa nella primavera del 2025.

Non vogliamo aspettare i risultati dell’indagine – ha commentato ai microfoni dell’agenzia AFP la psicologa Naja Lyberth – Stiamo invecchiando, le donne più anziane a cui è stato inserito il dispositivo di contraccezione negli anni ’60, sono nate negli anni ’40 e si avvicinano agli 80 anni. Vogliamo agire adesso.

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Fonti: AFP/Guardian

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