Come in un film: scrivono un SOS sulla sabbia, salvati tre marinai dispersi da giorni

La Marina è riuscita ad individuarli proprio grazie al messaggio di aiuto scritto con foglie di palma sulla sabbia: i marinai stavano bene e sono tornati a casa

La storia dei tre marinai salvati sull’isolotto remoto dell’atollo di Pikelot nel Pacifico ha catturato l’attenzione del mondo, evidenziando il potere della creatività umana in situazioni estreme. Partiti da Polowat su uno skiff, i tre uomini si sono ritrovati in difficoltà quando non sono riusciti a fare ritorno dopo sei giorni.

La preoccupazione dei familiari ha scatenato un’operazione di ricerca e salvataggio coordinata dalla Guardia Costiera statunitense e dalla Marina che ha coinvolto risorse aeree e navali per perlustrare una vasta area del mare.

Incredibilmente i soccorsi sono riusciti a trovarli. In che modo? In una scena degna da film, l’aereo della Marina ha individuato il messaggio di SOS scritto con foglie di palma sulla sabbia, cosa che è stata cruciale per localizzare i marinai.

L’ingegno e la determinazione dei sopravvissuti nel comunicare il loro bisogno di soccorso hanno dimostrato quanto sia fondamentale mantenere la calma e trovare soluzioni creative anche nelle situazioni più disperate e quando tutto sembra perduto.

Gli uomini erano in buona salute e avevano acqua e cibo

Il tenente Chelsea Garcia, coordinatore della missione di ricerca e salvataggio, ha sottolineato l’importanza di questo gesto, che ha guidato direttamente i soccorsi alla loro posizione. È stato un esempio tangibile di come un piccolo atto di ingegno possa fare la differenza tra la vita e la morte in situazioni di emergenza.

Una volta localizzati, ai marinai sono stati dati radio e altre forniture dagli equipaggi degli aerei. Fortunatamente gli uomini erano in buona salute e avevano cibo e acqua a disposizione, nonostante la loro barca fosse danneggiata. Il loro ritorno a Polowat martedì successivo è stato accolto con sollievo e gioia da parte dei familiari e delle autorità coinvolte nella missione di salvataggio.

Il tenente Ray Cerrato, ufficiale in comando della USCGC Oliver Henry, ha sottolineato il significato più ampio di quest’operazione, evidenziando come per loro non si tratti solo di svolgere un compito, ma di creare legami umani e toccare vite umane evidenziando il ruolo vitale che giocano le forze di soccorso nel garantire la sicurezza e la protezione nelle acque.

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Fonte:  US Guard Coast

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