Per la prima volta il Governo indonesiano riconosce parte delle foreste ancestrali di Aceh

Il governo indonesiano ha riconosciuto 22.549 ettari di foreste ancestrali ad Aceh, sulla punta settentrionale di Sumatra. In totale, gli indigeni di Aceh chiedono il riconoscimento di 144.497 ettari di foreste tradizionali, ma per adesso le comunità accolgono con favore il riconoscimento, affermando che darà loro protezione legale per gestire le loro foreste in modo sostenibile

Il Governo indonesiano ha riconosciuto per la prima volta nella storia le rivendicazioni della comunità sulle foreste ancestrali della provincia di Aceh, a Sumatra. Un riconoscimento che si inserisce nel programma di forestazione sociale del presidente Joko Widodo, nel cui ambito l’amministrazione punta alla riassegnazione di 12,7 milioni di ettari (il 7% della superficie totale del Paese) di foreste statali alle comunità locali. Bene, ma non benissimo, insomma: in ogni caso non parliamo della totalità delle foreste consuetudinarie.

Nelle scorse settimane, infatti, il Ministero dell’Ambiente e delle Foreste ha concesso il riconoscimento legale a 22.549 ettari di foreste, gestite da otto comunità tradizionali, conosciute localmente come mukim.

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I mukim cui sono riconosciuti i diritti ancestrali sulla foresta sono Blang Birah, Krueng e Kuta Jeumpa nel distretto di Bireuen; Paloh, Kunyet e Beungga nel distretto di Pidie; e Krueng Sabee e Panga Pasi nel distretto di Aceh Jaya.

Ma queste rappresentano solo una parte delle foreste che le comunità tradizionali sperano di vedere riconosciute.

Tredici mukim di Aceh chiedono il riconoscimento  dei loro diritti su 144.497 ettari di foreste consuetudinarie, un’area grande quasi quanto Londra. Ciò vuol dire soltanto una cosa: che finora il Ministero ha riconosciuto solo il 15% delle foreste proposte dalle comunità.

Secondo la legge indonesiana, le comunità indigene che vogliano chiedere titoli fondiari dovrebbero prima ottenere il riconoscimento formale del loro status di indigeni, che può essere conferito solo mediante una legge del governo locale.

A settembre, l’Indonesia ha lanciato il suo primo mercato di scambio delle emissioni di carbonio, grazie al quale le aziende che emettono più carbonio della loro quota possono acquistare crediti di carbonio da aziende che emettono al di sotto di un limite fissato dal Governo o da centrali elettriche rinnovabili.

Le aziende con emissioni eccessive potrebbero anche acquistare certificati di crediti di carbonio emessi per attività o progetti che rimuovono il carbonio dall’atmosfera, come la conservazione delle foreste. Ed è qui che le comunità indigene e locali potrebbero partecipare al mercato, preservando le proprie foreste e vendendo il carbonio.

Tuttavia, non è sufficiente che il Governo riconosca soltanto i diritti di queste comunità alle loro foreste ancestrali, ha affermato Hariadi Kartodihardjo, docente di politica forestale presso l’Istituto di Agricoltura di Bogor. Il Governo deve anche garantire che le comunità indigene e locali traggano vantaggio dal commercio del carbonio, istruendole sull’argomento e incoraggiandole a partecipare al mercato.

I dati mostrano che 112.712 ettari di foreste ancestrali che non erano state riconosciute nella provincia sono state incluse nella mappa del ministero dell’ambiente delle foreste consuete destinate a essere riconosciute in futuro. Non ci resta che attendere.

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Fonte: mongabay

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