L’ultimo assurdo trend di Tik Tok: squadrare la mascella, martellandosi la faccia

Ancora una volta TikTok diventa cassa di risonanza per derive estetiche pericolosissime, che fanno presa sui più giovani, ossessionati dall'aspetto fisico in una società che punta tutto sull'apparenza

Il mondo del web non smette mai di sorprendere – in negativo, ovviamente – per l’incredibile quantità di contenuti dannosi e pericolosi che proprio in Internet trovano una cassa di risonanza potente, che garantisce massima diffusione.

Parliamo spesso nei nostri articoli dei trend che spopolano su TikTok, a causa dei quali molti giovanissimi finiscono all’ospedale o addirittura perdono la vita.

Si tratta solitamente di sfide di resistenza, di challenge messe in atto per dimostrare di essere più forti o più coraggiosi dei compagni, o ancora di assurdi “riti di iniziazione”.

Non è raro, tuttavia, che questi video promettano miracoli per il miglioramento dell’aspetto fisico e che i più giovani seguano questi consigli nella speranza di apparire più belli, senza rendersi conto dei rischi a cui si espongono.

Il trend di cui vi raccontiamo oggi si inserisce proprio in questo contesto. Prendere un martello e martellarsi la faccia, fino a fratturarsi le ossa, con l’obiettivo di rimodellare i tratti del volto e renderlo più aderente ai canoni estetici vigenti: è l’assurda moda del “Bone Smashing”, diffuso in italiano con l’hashtag #Spaccaossa.

In cosa consiste il trend

Questo assurdo trend si rivolge esclusivamente ai maschi, per cui il mito della mascella squadrata (come quella di Brad Pitt o di Henry Cavill, per intenderci) è sinonimo di virilità e seduzione.

Proprio per ottenere questo tipo di profilo, così definito e spigoloso, molti video su TikTok suggeriscono di sottoporre il proprio viso a un trauma contundente utilizzando un martello, un mattarello, o anche una bottiglia di vetro.

Il martellamento ripetuto nei giorni, nelle settimane e nei mesi dovrebbe riuscire a rimodellare in modo permanente la struttura del viso – quasi le ossa facciali fossero marmo da scolpire e non tessuti vivi che, sottoposti a lesioni, possono danneggiarsi per sempre.

@drpremtripathi

#greenscreen #greenscreenvideo Thank you @jcthecatalyst for making me aware of this trend. I cant’t believe this is real. Or is this a joke? #bonesmashing #malunion #drpremtripathi

♬ original sound – Dr. Prem Tripathi

Il trend trae la sua autorevolezza dall’errata interpretazione della “Legge di Wolff”, che descrive i cambiamenti delle ossa a seguito delle sollecitazioni (come traumi o allenamento sportivo), dei cambiamenti del corpo (crescita, aumento massiccio del peso) e del passare del tempo.

Se è vero che le ossa cambiano nel corso della nostra vita, adattandosi agli sforzi che facciamo o al peso o all’età che avanza, è vero anche che tali cambiamenti sono null’altro che una conseguenza dei cambiamenti a livello dei muscoli e delle articolazioni.

Per esempio, è ovvio che gli atleti che praticano sport come il basket, il tennis e l’atletica leggera sviluppino ossa più forti nel braccio dominante rispetto a quello non dominante, ma solo in conseguenza di uno sviluppo muscolare più massiccio.

I rischi per la salute

Martellarsi la faccia non stimola uno sviluppo osseo più gradevole dal punto di vista estetico – semmai il contrario: come avvertono gli esperti, i danni provocati dal Bone Smashing sono numerosi e talvolta permanenti.

Ricordiamo che le ossa del volto svolgono un ruolo essenziale nella manifestazione delle espressioni facciali, nella masticazione del cibo, nella respirazione e nella protezione di organi come gli occhi o il cervello.

Danneggiare queste ossa in modo permanente significa alterare queste funzionalità, e ciò potrebbe tradursi in paralisi facciali, traumi nervosi, cecità o addirittura lesioni cerebrali traumatiche come commozioni cerebrali.

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Fonti: TikTok / University of Nebraska

Ti consigliamo anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook