Boom di iscrizioni alla scuola per pastori: la vita all’aria aperta in mezzo alla natura piace sempre più

Su 8 posti disponibili, sono arrivate ben 80 richieste di adesione alla scuola per pastori del Parco nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna in Toscana

Cambio vita e faccio il pastore. Potrà sembrare una frase ormai desueta al giorno d’oggi eppure l’interesse per un cambiamento radicale di vita sta inaspettatamente emergendo. A dimostrarlo è il numero di adesioni alla seconda edizione della scuola per pastori organizzata dal Parco nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna in Toscana.

Nonostante solo 8 posti fossero disponibili, infatti, la scuola ha ricevuto ben 80 richieste di adesione, evidenziando un crescente desiderio tra le persone di abbandonare il lavoro d’ufficio per abbracciare uno stile di vita più vicino alla natura.

Le richieste provengono da diverse regioni italiane, inclusa la Lombardia, il Veneto, la Sicilia e la Sardegna. Molti aspiranti pastori hanno già un’attività agricola, mentre altri provengono da ambiti lavorativi completamente diversi ma sono comunque desiderosi di intraprendere questa nuova avventura.

Qual è il programma della scuola per pastori

Il presidente del Parco, Luca Casentini, ha confermato l’ampia diversità dei candidati, spiegando che ci sono persone che, fino a poco tempo fa, svolgevano professioni come ingegneri o impieghi d’ufficio e ora desiderano una vita all’aria aperta. Le età dei candidati spaziano dai 18 ai 50 anni, ma si tende a privilegiare i più giovani e coloro i quali mostrano una connessione o una vocazione per il settore agricolo e ambientale.

Il programma della scuola per pastori prevede lezioni teoriche, pratiche e un periodo di tirocinio. L’obiettivo principale del progetto è contrastare il ricambio generazionale limitato che affligge il settore agricolo, specialmente nelle zone montane.

La formazione offrirà informazioni utili per avviare una nuova attività nel settore, affrontando le sfide attuali che gli ambienti montani devono affrontare, come la gestione del conflitto con i predatori, gli impatti climatici e la valorizzazione dei servizi per la tutela della biodiversità.

I corsi saranno condotti da docenti, ricercatori ed esperti affiliati ai partner del progetto, tra cui l’Università degli Studi di Firenze e diverse associazioni. Siamo sicuri che tanti non lo farebbero per questioni etiche, ma resta il fatto che sempre più persone hanno bisogno di riconnettarsi al mondo naturale e abbondare la frenesia della città. A voi alletta l’idea di mollare il lavoro e cambiare radicalmente stile di vita?

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Fonte: Parco Nazionale Foreste Casentinesi

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