Torna tra le braccia della mamma la neonata sopravvissuta 128 ore tra le macerie del terremoto in Turchia

Ci sono voluti 54 giorni, ma l’attesa, lunga e disperata, è sbocciata in una gioia immensa

Aveva passato 128 interminabili ore intrappolata tra le macerie del devastante terremoto che colpì la Turchia, mentre la madre veniva dichiarata morta. Poi il miracolo, il caso, la fortuna, qualsiasi cosa abbia consentito che un po’ di luce riflettesse su tutta quella polvere.

Vetin Begdas, tre mesi e mezzo di musetto e occhioni, è tornata tra le braccia della sua mamma, Yasemin Begdas, 54 giorni dopo essere stata salvata da un edificio danneggiato nella provincia di Hatay.

bimba turchia

©Minister of Family and Social Services of the Republic of Türkiye

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Gizem”, l’hanno ribattezzata i soccorritori, finalmente viso a viso con chi l’aveva partorita grazie a un test del Dna.

Cos’era accaduto

Un terremoto, flagello e rovina. Edifici crollati, persone morte ovunque e lì, sotto a un palazzo, c’era rimasta Vetin. Fu tratta in salvo, presa in carico dalle autorità mediche, soprannominata “Gizem”, appunto, che in turco significa “mistero”, e trasportata ad Ankara per le cure mediche.

Nelle stesse ore la madre veniva ricoverata ad Adana. Ma nella confusione e nel caos di quei giorni le due si perdono. Poi la notizia che una neonata era sopravvissuta e che Yasemin poteva essere sua madre. Infine il test del Dna che conferma la parentela.

Nei giorni scorsi, così, la piccola è stata trasportata in aereo da Ankara fino all’ospedale di Adana dove è ricoverata Yasemin.

I più gridano al miracolo e anche a noi piace vederlo così, considerando tutte le brutture di una terra che ha tremato implacabile.

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Fonti: Minister of Family and Social Services of the Republic of Türkiye / AlJazeera

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