Governo Draghi, Enrico Giovannini nominato ministro alle Infrastrutture e Trasporti

Enrico Giovannini, docente di Sviluppo Sostenibile alla LUISS, appare nel toto ministri per l’ingresso nell’esecutivo guidato da Mario Draghi.

Ex presidente Istat ed ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nel governo Letta, ma soprattutto fondatore e portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Lui è Enrico Giovannini, docente, tra l’altro, di Sviluppo Sostenibile alla LUISS di Roma ed è appena stato nominato ministro alle Infrastrutture e Trasporti del nuovo esecutivo Draghi.

Era stato quotato come primo ministro del nuovo dicastero della Transizione Ecologica. Perchè il nome di Giovannini è profondamente legato alla sostenibilità (la sua ultima pubblicazione si intitola L’Utopia Sostenibile, Laterza, Bari, 2018) e il bello è che le dieci proposte consegnate sabato scorso da Beppe Grillo al presidente del Consiglio incaricato riprendono da vicino le richieste proprio della sua Alleanza per lo sviluppo sostenibile. Ma le cose sono andate diversamente quel posto ora è andato invece al noto fisico Roberto Cingolani,

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Molti sono i punti in comune tra il rapporto annuale dell’Asvis e le proposte dei grillini. Anche l’associazione, per esempio, chiede di inserire nella Costituzione il principio dello sviluppo sostenibile, così come avanza anche la riduzione e la riconversione a favore dello sviluppo sostenibile dei sussidi ambientalmente dannosi.

Fin da maggio – si legge nel rapporto – l’ASviS aveva indicato la transizione ecologica e digitale, la lotta alle diseguaglianze a partire da quelle di genere, la semplificazione amministrativa, l’investimento in conoscenza, la difesa e il miglioramento del capitale naturale come priorità delle politiche di rilancio. Questa impostazione si ritrova pienamente negli obiettivi dell’iniziativa Next Generation EU”, tra l’altro richiamata anche da Grillo.

In più, l’ASviS auspica “il rafforzamento delle strutture della Presidenza del Consiglio per assicurare il coordinamento delle azioni settoriali secondo l’Agenda 2030” e su questo fronte l’associazione di Giovannini era già arrivata al “Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile” (ex Cipe), il cui compito è tenere conto dell’impatto sull’ambiente e sulle nuove generazioni. Concetto condiviso con Grillo, che ha proposto di creare un Consiglio superiore per lo sviluppo sostenibile, come in Francia e Germania.

Insomma, Giovannini potrebbe contribuire a trasformare l’Italia in un Paese migliore e più sostenibile.

Buon lavoro, ministro!

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