Condannata a quasi sei anni di carcere l’attivista per i diritti delle donne Loujain al-Hathloul

Dopo oltre due anni dall'arresto, durante i quali è stata torturata, è arrivata la sentenza per Loujain al-Hathloul: sarà libera a marzo

Loujain al-Hathloul, attivista per i diritti umani e delle donne in Arabia Saudita, è stata condannata a cinque anni e otto mesi di carcere. La 31enne era stata arrestata nelle primavera del 2018 insieme ad altri quattro attivisti per aver portato avanti una campagna contro il divieto di guida per le donne nel suo Paese.

Dall’arresto, non le è stato possibile comunicare con l’esterno per diverse settimane e durante la reclusione è stata sottoposta a torture con scariche elettriche, frustate e violenze sessuali. Torture e violenze denunciate da Amnesty International e da altre organizzazioni che hanno chiesto più volte la scarcerazione della donna, detenuta senza una sentenza formale per oltre due anni.

La donna era accusata di terrorismo e di cospirazione contro il suo Paese per aver incontrato diplomatici europei, aver comunicato con agenzie di stampa straniere e gruppi internazionali per i diritti umani e aver aderito a un gruppo Telegram, dove si discuteva di diritti umani e di una nuova costituzione.

Oggi la sentenza è arrivata: il tribunale ha condannato l’attivista a quasi sei anni di reclusione, ma poiché parte della pena è stata già scontata, la scarcerazione è prevista a marzo del 2021. Loujain al-Hathloul non potrà però lasciare il paese per cinque anni dal termine della pena e resterà libera a patto che non commetta lo stesso reato per i successivi tre anni. Questo potrebbe comporterare una grande limitazione della sua libertà di parola.

Fonti di riferimento: The Guardian/BBC

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