Rebecca Manzi Marta Bruschi si è allontanata solo qualche minuto per allattare la figlia, ma tanto è bastato per essere schernita e accusata ingiustamente
@Wendy Wei/Pexels
Siamo nel 2024, ma ancora le donne non possono permettersi di allattare i propri figli. L’ultima polemica in ordine di tempo è scoppiata a Biella, con il consigliere comunale della Lega Alessio Ercoli che ha ironizzato sull’assenza di Marta Bruschi, capogruppo del Pd e candidata sindaco, sostenendo: “Ottimo interesse per la politica”.
Peccato che la donna si sia allontanata solo per alcuni minuti dall’aula del consiglio comunale per allattare la figlia di 8 mesi. Un gesto che a quanto pare non è piaciuto ad Ercoli che nel suo intervento ha accusato la donna di poco attaccamento alla politica.
Nello specifico il consigliere del Carroccio ha affermato nel suo intervento in aula:
Vedo che tra i banchi della minoranza c’è un’assenza importante. A due delibere dalla fine, il nuovo capogruppo Pd nonché candidata sindaco è andata via. Non è un consigliere qualunque, sono le 9 e 30 di sera, questo dimostra un ottimo interesse nei confronti della politica. Immagino come possa un domani fare il sindaco.
L’allattamento continua ad essere denigrato
Chiaramente la replica non si è fatta attendere, con Andrea Foglio Bonda, consigliere di Buongiorno Biella, che ha contrattaccato incalzando Ercoli:
Stai seriamente dicendo che una donna che va a guardare la sua bambina non può fare il sindaco?
Da lì a poco la polemica si è spostata da Biella fino ai social, con i deputati e le deputate del Partito democratico che hanno pubblicato su Instagram uno spezzone dell’intervento del consigliere leghista esprimendo solidarietà a Marta Bruschi.
Politica a parte, il problema rimane sempre lo stesso: un gesto così naturale e umano come l’allattamento continua ad essere denigrato. Ci si deve spesso nascondere perché in pubblico si provoca quasi un’oscenità e anche quando ci si apparta si corre il rischio, come successo, di passare da lavative solo perché ci si prende cura dei propri figli. Episodi intollerabili ma che purtroppo rimangono all’ordine del giorno.
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