Alexa contro la violenza verbale: dall’8 marzo, se insultato, l’assistente risponderà così

Alexa e ActionAid scendono in campo, insieme, contro la violenza verbale, per sensibilizzare sull’impatto che il linguaggio, quando usato in maniera aggressiva, può avere sulla salute fisica e mentale delle persone

Sono già 20 i femminicidi in Italia dal primo gennaio a oggi. Poco più di tre mesi e un numero già enorme di donne uccise. E non solo: in Italia, di 10 donne che dichiarano di essere vittime di violenza, 9 subiscono anche violenza psicologica.

Nulla di più pericoloso, quindi, abituarci alla violenza, anche a quella verbale. È per questo che non devono fermarsi la nostra conoscenza e le campagne di sensibilizzazione nei confronti dei più giovani e degli adulti. Di tutti, nessuno escluso. Ma come entrare fin dentro alle case?

Leggi anche: Sgridare i tuoi figli non serve! 4 strategie più efficaci per instaurare un dialogo educativo con loro

Sono Amazon ad ActionAid, attraverso uno strumento ormai super utilizzato da tutti – Alexa – a scendere in campo contro la violenza verbale.

Lo scenario

Sembra assurdo, ma ogni giorno Alexa, tra le milioni di domande e di richieste dai clienti in tutto il mondo, riceve anche offese. Seppur in numero inferiore rispetto ai milioni di “Ti voglio bene” (avete mai sentito la canzoncina che vi canta dopo?!), Alexa continua a ricevere anche molti insulti: “Sei un idiota”, “Sei bruttissima”, “Fai schifo”, sono solo alcuni di quelli ricevuti da Alexa nel 2023 in Italia.

Alexa è un’assistente vocale, ma sono tante le persone che subiscono violenza verbale, soprattutto donne.

Si parla di violenza verbale quando gli attacchi rivolti a una persona diventano regolari e sistematici. La violenza verbale può essere agita nella sfera pubblica (e qui i commenti sui social si sprecano) e privata e può includere atteggiamenti umilianti, ridicolizzanti, uso di parolacce, insulti e minacce nei confronti della vittima e dei suoi cari, ma può avere come oggetto anche religione, cultura, lingua, orientamento sessuale (percepito) della vittima. A seconda delle aree emotivamente più sensibili della vittima, l’autore di violenza sceglie consapevolmente quale argomento utilizzare per agire violenza.

I dati ActionAid rivelano che tra le donne che stanno affrontando il percorso di uscita dalla violenza, il 66,7% ha subito una violenza fisica, il 50,7% una minaccia, l’11,7% uno stupro o tentato stupro; a queste va aggiunto il 14,4% che ha subito altre tipologie di violenze sessuali quali ad esempio le molestie sessuali, molestie online, revenge porn, costrizioni ad attività sessuali umilianti e/o degradanti. Molto diffusa è la violenza psicologica che, essendo quasi sempre esercitata insieme ad almeno un’altra forma di violenza, riguarda quasi nove donne su 10. Quattro donne su 10  invece subiscono violenza economica.

La ricerca – condotta su un campione rappresentativo di circa 800 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 19 anni – ha fotografato le opinioni di adolescenti su cosa pensano sia violenza, come reagiscono e si difendono da essa e quanto influiscono stereotipi di genere e pregiudizi sul loro vissuto:

  • per 7 giovani su 10 (69%) insultare una persona è violenza
  • prendere in giro qualcuno è violento per il 67% delle e dei ragazze/i intervistate/i, soprattutto per le ragazze (71%)
  • molte le conseguenze alla violenza subita citate dai/dalle ragazzi/e. Il primo danno citato dal 27% di loro, senza distinzione di genere, è il malessere psicologico, al secondo posto isolamento e depressione (21%) e al terzo posto disagio e vergogna (18%).

Alexa, di’ la tua

A partire dall’8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, Alexa presterà la propria voce per diffondere importanti messaggi educativi: potremo così ascoltare informazioni e approfondimenti legati a questo fenomeno, semplicemente pronunciando Alexa, di’ la tua.

Inoltre, a fronte di determinati insulti e offese, Alexa non resterà più in silenzio, ma risponderà a tono, sottolineando come la violenza verbale sia in grado di lasciare un’impronta profonda sulla salute e nella vita sociale di chi ne è oggetto.

Di fronte agli insulti, lo stato emotivo virtuale di Alexa non cambia, ma per milioni di persone, tra queste soprattutto donne, l’abuso verbale è una realtà molto dolorosa. L’abuso, infatti, può prendere forma anche attraverso le parole: l’uso di un linguaggio aggressivo è a tutti gli effetti una forma di violenza che può provocare sentimenti di paura, disagio e sfiducia in sé. Non solo, spesso precede o coesiste con altre forme di violenza verso le donne, come quella fisica, sessuale o economica.

Non vuoi perdere le nostre notizie ?

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook