A Corfù, il Sabato Santo, la gente lancia grandi giare piene d’acqua dai balconi

Un'antica usanza che si rinnova di anno in anno a Corfù per allontanare simbolicamente il male e dare il benvenuto alla primavera

Il Sabato Santo a Corfù di anno in anno si rinnova una curiosa tradizione: la gente del posto, mentre le campane suonano a festa, lancia grandi giare di terracotta piene d’acqua dai balconi per allontanare simbolicamente il male e dare il benvenuto alla primavera. Si dice che raccogliere un pezzetto di brocca porti fortuna.

L’usanza a quanto pare risale all’epoca veneziana, quando all’inizio dell’anno gli abitanti erano soliti gettare via le cose vecchie per fare in modo che il nuovo anno ne portasse di migliori. La gente di Corfù si appropriò dell’usanza ma rimpiazzò le cose vecchie con le brocche.

Tuttavia, secondo altre teorie, potrebbe risalire agli Antichi Greci, che festeggiavano l’inizio della stagione agricola e vegetativa ad aprile, gettando via i vecchi orci per riempirne altri con nuovi frutti.

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E una volta terminata la rottura delle brocche, la gente del posto si riunisce per un’altra usanza, “Mastela”. In una botte piena d’acqua i passanti lanciano monete, esprimendo un desiderio. Quando a fine giornata suonano le campane della Resurrezione, il primo che si tuffa nella botte ne riceve il contenuto.

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FONTI: corfu-airport-carhire

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