Cosa dovresti chiedere a tuo figlio al posto del solito “Com’è andata a scuola?”

Un sano dialogo con i propri figli è alla base di una relazione sincera e duratura nel tempo: vi suggeriamo alcuni spunti di riflessione per iniziare

Il rapporto genitore-figli è sempre complicato, e ogni età ha i suoi problemi e le sue difficoltà. Quando sono piccoli, comprendere i loro disagi di bimbi è una vera sfida; quando si fanno adolescenti, “sintonizzarsi” sulla stessa frequenza sembra quasi impossibile.

Eppure, un dialogo sano con i propri figli è fondamentale per capire se c’è qualcosa che non va, per intuire problemi e disagi, per subodorare eventuali episodi di bullismo o di sfruttamento messi in atto dai compagni.

Senza un rapporto costante con i figli, a qualsiasi età, rischiamo di allontanarci irrimediabilmente da loro e di ritrovarci poi a convivere con degli sconosciuti di cui non sappiamo nulla.

Uno dei “punti di dolore” nel dialogo fra genitori e figli è quello che riguarda il mondo della scuola: lezioni, compiti, voti, rapporto con i compagni e con i docenti…gli argomenti di discussione sono numerosi e non tutti piacevoli allo stesso modo.

È naturale che il bambino o il ragazzo non abbia voglia di raccontare per filo e per segno tutta la sua giornata scolastica, soprattutto se non è stata idilliaca. Ma un genitore assennato non dovrebbe fermarsi alla più banale delle domande: “Com’è andata oggi a scuola?

Si tratta di una domanda fin troppo generica, da cui un figlio poco incline al dialogo può liberarsi con una o due parole biascicate senza troppa convinzione.

Per entrare davvero in contatto con i propri figli e comprendere fino in fondo la loro esperienza scolastica, è fondamentale partire dalle domande giuste, quelle che mettono a proprio agio il ragazzo e lo spronano a condividere la sua giornata senza sentirsi giudicato o sotto pressione.

Vi suggeriamo qui sotto alcune domande guida per dare avvio a un dialogo sano ed equilibrato con i vostri figli che, partendo dal racconto della giornata scolastica, può andare a toccare tutti gli aspetti della sua giovane esperienza di vita.

Ovviamente, si tratta di spunti di riflessione generici. Non è necessario porre tutte le domande ogni giorno (altrimenti sarebbe un interrogatorio!), ma è bene tenerle a mente, perché possono rappresentare un percorso guidato per genitori disorientati.

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Puoi mostrarmi qualcosa su cui hai lavorato oggi?

Mostrare sincero interesse per il lavoro di nostro figlio migliora la sua autostima e lo rende più propenso a lanciarsi in nuove avventure, sfidando se stesso e i propri limiti.

Cosa ti ha fatto ridere oggi?

Non tutte le giornate sono divertenti e spassose, ma è importante riuscire a trovare ogni giorno qualcosa che ci abbia strappato almeno un sorriso – e questo è ciò che dovremmo insegnare ai nostri ragazzi.

Hai affrontato qualche sfida oggi? Come?

Non sottovalutiamo l’importanza delle piccole sfide di ogni giorno e del coraggio necessario ad affrontarle. Sia che si è piccoli sia che si è adolescenti, è importante sapere di poter contare sul supporto psicologico dei propri genitori per i piccoli/grandi problemi.

Qual è stata la cosa più interessante che hai imparato oggi?

Questa domanda, specificamente aderente al mondo scolastico, è utile per manifestare un interesse attento verso le lezioni e il percorso di apprendimento, invitando il proprio figlio ad avere questo stesso interesse.

Con chi sei stato all’intervallo e di cosa hai parlato?

Con questa domanda possiamo conoscere meglio l’universo delle relazioni sociali di nostro figlio, scoprire quali sono i suoi amici e le persone con cui ha maggiore affinità.

Qual è stata la regola più difficile da seguire oggi?

Chiedere conto delle regole e degli obblighi, sociali o imposti dai docenti, è un ottimo modo per indagare i punti di debolezza e di fragilità di nostro figlio – e magari per aiutarlo laddove lui non riesce da solo.

Hai avuto la possibilità di aiutare qualcuno oggi o qualcuno ti ha aiutato?

Questo semplice spunto di riflessione normalizza il bisogno di aiuto sia di nostro figlio che di qualche suo compagno: è naturale dare una mano a chi si trova in un momento di difficoltà, e al tempo stesso non bisogna vergognarsi nel chiedere aiuto.

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Cosa ti aspetti dalla giornata di domani?

Dedichiamo tempo e attenzione all’ascolto dei progetti dei nostri figli, delle loro aspirazioni e dei loro desideri: proviamo a metterci nei loro panni per comprendere quali sono i loro piani e le loro prospettive, e supportiamoli nel percorso.

Qual è stata la tua parte preferita della giornata?

Insegniamo ai nostri figli il valore prezioso della gratitudine, e sproniamoli a essere grati e soddisfatti per ciò che gli accade ogni giorno: dare importanza ai piccoli momenti belli della giornata migliora l’autostima e rende più felici.

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Qual è qualcosa che hai fatto oggi che ti piacerebbe fare di nuovo?

Se c’è qualcosa che nostro figlio ha particolarmente gradito o apprezzato – a livello scolastico, ma non solo – è bene prenderne nota: questa informazione potrebbe tornarci utile quando vogliamo organizzare delle attività piacevoli da fare insieme, in famiglia.

Come ti sei sentito durante la lezione di […] oggi?

Proviamo a metterci nei panni dei nostri figli e, in particolare, nelle emozioni che essi hanno provato: se raccontano di un disagio, di un imbarazzo a causa di un docente o di un compagno di classe, dovremmo iniziare a preoccuparci e approfondire la questione.

Cosa cambieresti oggi se potessi?

Se è vero che non tutte le giornate sono belle come le vorremmo, è vero anche che il potere del cambiamento è nelle nostre mani.

Spieghiamo ai nostri figli che, se c’è qualcosa che non va nella loro vita, essi hanno il diritto/dovere di impegnarsi per cambiarla e migliorare così il loto benessere.

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