CareToy, arriva la palestrina robot per i bambini a rischio di paralisi cerebrale (FOTO)

Arriva la palestrina robot intelligente per aiutare i bambini prematuri a rischio di paralisi cerebrale. Al via a Pisa la seconda fase di sperimentazione del progetto con la palestrina intelligente.

Arriva la palestrina robot intelligente per aiutare i bambini prematuri a rischio di paralisi cerebrale. Al via a Pisa la seconda fase di sperimentazione del progetto con la palestrina intelligente.

La palestrina intelligente è formata da giocattoli controllati a distanza. Si chiama CareToy ed è stata messa a punto dall’Irccs Stella Maris insieme all’istituto di biorobotica della scuola superiore Sant’Anna di Pisa.

CareToy è già stata sperimentata con successo su 50 bambini prematuri a Pisa e a Copenaghen. Ora l’utilizzo di questa palestrina intelligente viene esteso ad altri 50 neonati che purtroppo sono venuti alla luce con lesioni cerebrali.

La notizia arriva in occasione della Giornata mondiale per la paralisi cerebrale, che ricorre ogni 5 ottobre, un momento per riflettere su un problema molto grave a cui i bambini nati prematuri rischiano di andare incontro.

Le famiglie selezionate avranno l’occasione di utilizzare la palestrina intelligente nei primi mesi di vita del bambino. Il progetto in Italia è finanziato dal Ministero della Salute. Questa palestrina è pensata per migliorare lo sviluppo motorio dei bambini e le famiglie nella seconda fase di sperimentazione la utilizzeranno con i loro bambini per 8 settimane.

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CareToy è dotata di sensori che consentono di trasmettere i dati raccolti al centro di monitoraggio dove i medici e gli esperti potranno tenere sotto controllo la situazione.

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La palestrina intelligente serve per aiutare i genitori a giocare con i bambini stimolando il loro cervello nel modo giusto. Infatti secondo i responsabili del progetto il cervello può ripararsi e ridurre o cancellare i danni prodotti da una lesione, ma la stimolazione deve partire dalle prime settimane di vita. Una nuova speranza per i bambini prematuri che speriamo possano evitare il rischio di paralisi cerebrale.

Marta Albè

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