Cosa sono gli intrecci apparsi sulle strade di un piccolo borgo abruzzese (hanno a che fare con le nostre nonne)

In questo Comune in provincia di Chieti una strada ricorda la tradizionale lavorazione delle coperte abruzzesi e la tiratura della lana. L'opera riprende i motivi e gli intrecci tipici di questa forma d'arte per cui questo piccolo borgo è divenuto celebre

Una distesa blu con motivi che esaltano l’antica arte dei filati. Nel Comune di Taranta Peligna, in provincia di Chieti, via Gravara si è trasformata in un’opera di artigianato per rendere omaggio alla tradizione del borgo. Sin dal Medioevo gli abitanti del paese si dedicavano infatti alla lavorazione della lana e delle coperte abruzzesi, tessute a telaio. 

Proprio in questa via si trovavano un tempo le storiche botteghe dove i tiratori erano impegnati a tirare la lana per cui Taranta Peligna era apprezzatissima. Chiunque conosceva questo paese alle pendici della Majella orientale dove prendevano forma prodotti di grande pregio tra cui tappeti, arazzi e coperte abruzzesi. 

E chi ha la fortuna di custodire gelosamente uno di questi riconoscerà senza dubbio i motivi inconfondibili che si trovano oggi su via Gravara.

Taranta e la lana sono due realtà che per secoli sono andate insieme: la fortuna del paese, dove la rivoluzione industriale arrivò quando in altri posti del Regno delle Due Sicilie o dell’Abruzzo citeriore si era ancora in pieno feudalesimo, è ruotata da sempre attorno ai suoi lanifici che sfornavano tessuti e coperte famose in tutta Italia, ricorda l’amministrazione comunale.

Oggi qui ha sede uno degli ultimi lanificio del territorio, il Lanificio Merlino che porta avanti un’arte che, così come altre splendide tradizioni tipiche della nostra terra, sta purtroppo scomparendo.

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