Tutta la verità sulla Gioconda di Roma

Roma: nel deposito artistico della Camera dei Deputati vi è una conservata da parecchio copia della Gioconda forse sempre opera di Leonardo

Nel deposito d’arte di Montecitorio è gelosamente custodito un patrimonio artistico inestimabile che tra le tante opere può vantare una copia della Gioconda di Leonardo, come la famosissima Monna Lisa esposta al Louvre di Parigi, di cui in questi giorni si è tanto parlato, ma che, contrariamente a quanto si è letto da questa notizia che ha fatto molto scalpore, non si tratta di alcun ritrovamento recente. L’opera è nel deposito artistico dello Stato Italiano da già 30 anni.

Il dipinto, pervenuto proprio come “copia della Gioconda di Leonardo da Vinci”, proviene da Palazzo Barberini della Galleria Nazionale di Arte Antica della capitale, a cui appartiene tutt’oggi, ma è stata acquisita dalla Collezione Torlonia nel 1892 e potrebbe essere stato realizzato addirittura da Leonardo da Vinci o da un suo diretto allievo che ha potuto studiare al fianco dell’artista ed inventore toscano. Una cosa è però certa: nel mondo esistono tantissime copie della Monna Lisa.

La copia della Gioconda era stata attribuita dallo studioso Giuseppe Antonio Guattani nonché curatore dell’inventario della Collezione Torlonia al pittore quattrocentesco Bernardino Luini della Scuola rinascimentale lombarda, ma dopo l’intervento di restauro del 2019 i tratti raffigurati avevano fatto sorgere dei dubbi sul suo artista poiché apparivano molto simili alla pittura e alle tecniche di Leonardo da Vinci. Anche Antonio e Maria Forcellino, responsabili della mostra del 2019 “Leonardo a Roma” si sono espressi ampiamente sulla Gioconda romana.

Sul sito parlamentare Artecamera, dove la Monna Lisa appare, si precisa che “la redazione del paesaggio sullo sfondo, il taglio dell’inquadratura e certi dettagli nella resa dell’abbigliamento, come il merletto che sporge dalla scollatura dell’abito, possono far pensare che l’ignoto pittore abbia avuto l’opportunità di studiare e replicare l’originale in condizioni diverse e verosimilmente più leggibili rispetto a quelle in cui ci appare oggi”. Dettagli non indifferenti che hanno fatto rivalutare il suo autore.

Si tratta di una copia realizzata nella bottega di Leonardo, forse addirittura con la sua diretta collaborazione”

aveva dichiaratogià il deputato e questore della Camera Francesco d’Uva che si è interessato personalmente per far trasferire l’opera nella sala Aldo Moro che, assieme alla Sala della Lupa e alla Sala della Regina, rappresenta uno degli ambienti più prestigiosi della Camera.

Fonte: Artecamera

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