Paestum non smette mai di sorprendere: scoperti elmi e resti del tempio di Atena

Scoperta dopo decenni di indagini la planimetria originaria di un tempio arcaico dedicato alla dea Atena e contenente numerosi reperti archeologici - fra cui un elmo proveniente da lontano

Ancora nuovi tesori emergono dal meraviglioso sito archeologico di Paestum, colonia della Magna Grecia che ogni anno attira milioni di visitatori da ogni parte del mondo. Gli scavi archeologici hanno appena riportato alla luce i resti dell’antico tempio della dea Atena (risalente al VI secolo a.C.), ma anche ceramiche dipinte e ben due elmi – probabilmente etruschi, portati nella colonia greca dopo la battaglia di Alalia (in Corsica).

Gli archeologi hanno concentrato i loro sforzi sull’acropoli dell’antica colonia di Hyele (Oggi Velia), fondata attorno al 540 a.C. dai Focei (mercanti originari dell’Asia Minore). È emersa così la planimetria di un tempio dedicato alla dea Atena di cui si conosceva l’esistenza da fonti documentarie ma di cui non si avevano tracce empiriche: stando alle osservazioni degli archeologi, il tempio aveva una forma rettangolare (18 per 7 metri) e una pavimentazione in terra battuta.

Proseguendo gli scavi per riportare alla luce la pavimentazione originaria del tempio, i ricercatori hanno recuperato numerosi oggetti che restituiscono uno spaccato della vita quotidiana del tempio – alcune decorazioni in argilla cotta, tegole che facevano parte della copertura, vasi, armi consacrate alla dea. Fra gli oggetti bellici, anche un elmo di chiara provenienza etrusca: evidentemente si tratta di un cimelio risalente alla battaglia di Alalia, dalla quale i Focei tornarono sconfitti.

@ Museo Paestum

Scopo degli scavi archeologici – ancora lontani dalla conclusione – è duplice: da una parte, c’è la volontà di comprendere quale fosse l’organizzazione iniziale dell’Acropoli di Velia, dall’altra i nuovi ritrovamenti permetteranno di risolvere problemi di cronologia delle principali strutture sacre della città. La presenza di un tempio arcaico, antecedente al tempio maggiore dell’acropoli già portato alla luce, si ipotizzava già dagli anni ’90 – ma finora non erano stati trovati elementi sufficienti né per localizzarlo né per immaginarne una planimetria.

I rinvenimenti archeologici presso l’acropoli di Elea-Velia lasciano ipotizzare una destinazione sacra della struttura – dichiara il Direttore Generale dei Musei e Direttore Avocante del Parco Archeologico di Paestum e Velia, Massimo Osanna. – Con tutta probabilità in questo ambiente vennero conservate le reliquie offerte alla dea Atena dopo la battaglia di Alalia, lo scontro navale che vide affrontarsi i profughi greci di Focea e una coalizione di Cartaginesi ed Etruschi, tra il 541 e il 535 a.C. circa, al largo del mar Tirreno, tra la Corsica e la Sardegna.

I due elmi devono ancora essere ripuliti in laboratorio e studiati. Un’analisi più attenta potrebbe rivelare la presenza di iscrizioni – utili per ricostruire l’origine di questi oggetti e anche magari l’identità dei loro possessori, vissuti ormai più di 2500 anni fa. Intanto già si prevedono nuove campagne di scavi all’interno dell’area archeologica del parco, alla ricerca di nuovi tasselli per ripercorrere la lunga storia della colonia greca.

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Fonte: Museo Paestum

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