Amazon ci ripensa e non fornirà più gratis Prime Video. E gli altri che avevano aderito alla solidarietà digitale?

Amazon prime video non è più tra i servizi gratuiti di Solidarietà digitale. Fermi al momento anche alcuni abbonamenti gratuiti alle testate giornalistiche

Amazon Prime Video non sarà gratis per tutti. Inizialmente l’offerta era stata messa a disposizione degli utenti residenti nelle zone rosse, in Lombardia, Veneto, Piemonte, Marche ed Emilia-Romagna. Ma dopo l’annuncio di Conte dell’8 marzo la promozione è sparita dalla pagina Solidarietà Digitale.

Era stata una delle offerte più gradite dalla popolazione: Amazon aveva messo a disposizione di tutti gli utenti della zona rossa il suo lungo elenco di film, serie TV, documentari e cartoni animati. Gli italiani, costretti a casa, hanno subito colto la palla al balzo e hanno aderito in massa.

Ma l’8 marzo scorso, il Presidente del Consiglio ha esteso le restrizioni a tutto il territorio nazionale spiegando che l’Italia è tutta “zona protetta”. Da allora l’offerta non risulta più accessibile sul sito Solidarietà digitale.

Pur essendo presenti altre soluzioni targate Amazon come Web Services ed E-Learning, di Prime neanche l’ombra. Un passo indietro che sta facendo discutere quello del colosso di Jeff Bezos. Prime Video non sarà più gratis ma, come di consueto, sarà legato all’abbonamento Amazon.

Il motivo? Nessuna dichiarazione da parte di Amazon. Secondo quanto riportato dal Corriere della sera,

“alla base della scelta vi sarebbero ragioni economiche: un conto è riservare la speciale iniziativa a circa 16 milioni di potenziali utenti, un altro è estenderla a tutta Italia. Ma c’è anche chi sospetta che in realtà Amazon facesse addirittura riferimento alle prime «zone rosse», cioè quelle che comprendevano i focolai di Vo’ e Codogno. Da qui l’ipotetico malinteso con il ministero dell’Innovazione e la frettolosa retromarcia”.

Gli amanti dei film dovranno accontentarsi, si fa per dire, dei due mesi gratis messi a disposizione da Infinity.

Repubblica, La Stampa, Gruppo Mondadori: ancora impossibile abbonarsi

Alcune delle principali testate giornalistiche italiane, tra cui Repubblica e la Stampa, insieme al Gruppo Mondadori, hanno offerto abbonamenti gratuiti. In particolare:

  • La Repubblica: offre 25.000 abbonamenti gratuiti alla versione digitale.
  • La Stampa: offre 25.000 abbonamenti gratuiti alla versione digitale.
  • Gruppo Mondadori: a disposizione 50.000 abbonamenti gratuiti per tre mesi ai magazine del Gruppo Mondadori in formato digitale. Testate disponibili a scelta tra: CasaFacile, Chi, Donna Moderna, Focus, Focus Junior, Focus Storia, GialloZafferano, Grazia, Icon, Icon Design e Tv Sorrisi e Canzoni. In aggiunta offre10.000 e-book gratuiti tra saggistica, narrativa, varia e libri per ragazzi del catalogo Mondadori.

Fin qui tutto chiaro, ma è ancora impossibile richiedere questi contenuiti. Sul sito Solidarietà Digitale, in corrispondenza delle offerte, da giorni si legge:

“Stiamo aggiornando le modalità di accesso in conformità al DPCM dell’9 marzo 2020, torneremo presto online”.

Il motivo dei ritardi non è ancora noto ma potrebbe essere legato alla grande offerta e alla grande richiesta da parte del pubblico, come spiega Solidarietà digitale.

“A causa della grande risposta all’iniziativa sulla solidarietà digitale e alle centinaia di offerte che stanno arrivando in queste ore, l’istruttoria e la pubblicazione potrebbero richiedere qualche giorno. Ci scusiamo per l’attesa”.

Al contrario, alcuni servizi sembrano essere attivi, tra cui quello di Condé Nast, che consente ai residenti su tutto il territorio italiano la lettura in formato digitale delle riviste Vanity Fair, Vogue, Wired, GQ, La Cucina Italiana, AD, Traveller o ancora YouCanPrint e Bertonieditore, che offrono un e-book gratuito.

Per tutte le altre informazioni, consultate il sito Solidarietadigitale

Fonti di riferimento: Corriere

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©Shutterstock

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