Aurora boreale, addio: tra 50 anni potrebbe sparire

L'aurora boreale potrebbe essere visibile solo ai poli, non più alle alte latitudini entro i prossimi 50 anni. Questo suggestivo spettacolo di colori potrebbe purtroppo diventare una rarità. A rivelarlo è uno studio condotto da un gruppo di scienziati dell'Università di Reading, in Gran Bretagna.

L’aurora boreale potrebbe essere visibile solo ai poli, non più alle alte latitudini entro i prossimi 50 anni. Questo suggestivo spettacolo di colori potrebbe purtroppo diventare una rarità. A rivelarlo è uno studio condotto da un gruppo di scienziati dell’Università di Reading, in Gran Bretagna.

I ricercatori hanno studiato le macchie solari e il vento solare degli ultimi 400 anni, e sulla base di questi dati, hanno predetto che il sole sta per entrare in un periodo di attività molto limitata, come non accadeva dal 1700.

Le macchie solari vanno in letargo e tutto ciò influirà sia sull’aurora polare che su tutto il sistema solare. Perché?

L’aurora, che sia boreale o australe, si verifica quando le particelle gassose della nostra atmosfera e e quelle cariche provenienti dal sole, spinte fino a noi dai venti solari, si scontrano tra loro creando la suggestiva esplosione di colori che ammiriamo in cielo. I gas, a diverse altezze, creano le famose striature di diversi colori. Quelle in verde, più comuni, si verificano con le particelle di ossigeno che si trovano a 96 km di altezza mentre il rosso è generato dalle particelle di ossigeno che si trovano a circa 320 km.

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Il calo dell’attività solare ridurrà la dimensione complessiva dell’”atmosfera” solare di un terzo e, di conseguenza, indebolirà la sua influenza protettiva sulla Terra. Questo potrebbe rendere il nostro pianeta più vulnerabile oltre a far sì che l’aurora sia meno frequente mano a mano che ci si allontana dai poli.

Secondo il prof. Mathew Owens, che ha guidato la ricerca, l’attività magnetica del sole ha dei cicli prevedibili e il calo a cui va incontro potrebbe essere il più importante degli ultimi 300 anni.

3 Rorbu Hamny auroraboreale

Foto: Virag Nobile Photography

Secondo gli scienziati, il prossimo minimo solare potrebbe essere simile al minimo di Maunder sperimentato nel 17° secolo, quando l’attività delle macchie solari quasi si fermò. La riduzione del vento solare ridurrebbe anche l’eliosfera, la ‘bolla’ che circonda il sistema solare e che aiuta a schermare la Terra dalle radiazioni nocive provenienti dallo spazio esterno.

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“Se così fosse, il fenomeno delle aurore sarebbe uno spettacolo naturale esclusivo delle regioni polari, a causa della mancanza di forza del vento solare che spesso lo rende visibile a latitudini più basse. Se il sole sarà meno attivo, le macchie solari e le espulsioni coronali diventeranno meno frequente. Tuttavia, se una espulsione di massa colpirà la Terra, potrebbe essere ancora più dannosa per i dispositivi elettronici da cui la società è oggi così dipendente” conclude Owens.

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Francesca Mancuso

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