Ora è ufficiale! Le carote non soffrono perché le piante non hanno un sistema nervoso. Lo studio.

La neurobiologia vegetale aveva ipotizzato una sorta di rete neuronale vegetale ma questa teoria non ha trovato alcun riscontro.

Vegetariani e vegani se lo sono sentiti chiedere almeno una volta nella vita: perché, le carote non soffrono? Ora finalmente la scienza offre una risposta chiara e univoca a questa domanda, e la risposta è che no, le carote non soffrono.

Sebbene le piante siano dotate di una sorta di “intelligenza” che consente loro di “comunicare” con altre piante e insetti, nessun vegetale è dotato di sinapsi o di strutture equivalenti al sistema nervoso animale, e dunque non possono percepire dolore.

Sinapsi, neuroni e reti neuronali sono strutture altamente specializzate che consentono risposte rapide e flessibili a segnali esterni. Si tratta di strutture che si sono evolute negli animali, ma non nei vegetali.

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato sul Journal of Plant Physiology che ha esaminato la letteratura sulla neurobiologia vegetale.  Questa scienza ha ipotizzato diverse teorie negli ultimi quindici anni per dimostrare l’esistenza di un’intelligienza e di una coscienza nei vegetali.

Si è ipotizzato ad esempio che il ruolo del floema che scorre all’interno delle piante sia quello di trasmettere segnali elettrici a lunga distanza come il nostro sistema nervoso. Non è così. Le piante hanno sì complessi meccanismi di segnalazione cellulare ma nessuna struttura che assomigli alle nostre sinapsi. E il floema, che senza dubbio conduce segnali elettrici, lo fa con un processo che non può essere paragonabile al funzionamento delle reti neuronali animali.

La stessa cosa vale per alcune molecole che, negli animali, fungono da neurotrasmettitori. Nonostante la presenza di glutammato e GABA nelle piante non ci sono dati che dimostrino che agiscano come neurotrasmettitori.

Gli autori dello studio hanno concluso che le “sinapsi vegetali” siano un prodotto dell’immaginazione dei neurobiologi vegetali e della tendenza – tipica degli esseri umani – a umanizzare”ì qualsiasi cosa.

Le piante dunque non hanno un’intelligenza come la intendiamo noi, caratterizzata da coscienza e pensiero e, di conseguenza, le carote non soffrono.

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Fonte di riferimento: Journal of Plant Physiology

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