Insetti ‘forestieri’, è boom di allergie

Boom di insetti “alieni”, provenienti dalla Cina e dal Medio Oriente. I cambiamenti climatici stanno cambiando anche questo. Secondo quanto conferma la Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC)

Boom di insetti “alieni”, provenienti dalla Cina e dal Medio Oriente. I cambiamenti climatici stanno cambiando anche questo. Secondo quanto la Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), a causa delle temperature elevate fuori stagione, sono presenti dalle nostre parti insetti e vespe sconosciute, le cui punture possono scatenare anche reazioni gravi.

Secondo quanto illustrato in occasione del Congresso nazionale della Siaaig, svoltosi a Firenze, in Italia è in aumento il numero di vespe migranti, originarie della Cina o dai Paesi mediorientali.

Qui infatti, queste creature da qualche tempo trovano il loro habitat ideale.

Ogni anno circa 5 milioni di italiani vengono punti da un’ape, vespa o calabrone e sono circa 400.000 i casi di reazione allergica o shock anafilattico da puntura di insetto.

Per gli allergologi, la loro accresciuta presenza incrementa i rischi, perché non solo aumenta la probabilità di essere ìpunti, ma favoriesce la sensibilizzazione a queste nuove specie velenifere.

Ogni anno 50 persone muionono a causa della reazione a seguito di una puntura di insetto, ma questa cifra potrebbe aumentare proprio a causa della presenza di questi insetti.

LEGGI anche:

Non solo insetti, anche nuovi pollini. Secondo la Siaaic, l’aumento delle sensibilizzazioni (anche quelle ai pollini) potrebbe essere legato anche ai cambiamenti subiti dal nostro stile di vita, che hanno ridotto le difese immunitarie, senza contare il peggioramento delle qualità dell’aria a causa dell’inquinamento.

“L’aumento di anidride carbonica favorirebbe una maggiore produzione di polline allergizzante. La diffusione dei ‘nuovi’ pollini è legata all’ampliamento degli scambi commerciali, all’introduzione di specie esotiche impiegate a scopo ornamentale, alle modificazioni nella gestione del territorio agricolo-forestale ed anche al cambiamento climatico”.

In ogni caso, in presenza di reazioni allergiche, è bene recarsi immediatamente al pronto soccorso.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook