Incentivi fotovoltaico: le proposte dalle associazioni per il quarto conto energia

Dopo il tavolo tecnico di Venerdì sul Decreto Romani, che ha visto la partecipazione dei ministri Galan, Romani e Prestigiacomo, e dei rappresentanti del mondo delle rinnovabili, ANIE/GIFI, che ha partecipato all'incontro, ci tiene a far sapere che si è trattato di un importante momento di confronto nel quale l'associazione ha presentato le proprie proposte.

Dopo il tavolo tecnico di Venerdì sul Decreto Romani, che ha visto la partecipazione dei ministri Galan, Romani e Prestigiacomo, e dei rappresentanti del mondo delle rinnovabili, ANIE/GIFI, che ha partecipato all’incontro, ci tiene a far sapere che si è trattato di un importante momento di confronto nel quale l’associazione ha presentato le proprie proposte.

Infatti durante l’incontro si è discusso, in particolare, di incentivi sul fotovoltaico e, quindi, del cosiddetto quarto conto energia: è stato garantito che, entro breve tempo, sarà assicurata la certezza e l’equilibrio da più parti auspicati definendo, con un apposito decreto, il sistema di tariffe incentivanti che entreranno in vigore, così da far cessare cessare la situazione di stallo che si è venuta a creare.

Una situazione che rischia, altrimenti, di paralizzare il mercato delle energie rinnovabili in Italia, con gravi ripercussioni per gli investimenti programmati e, quindi, per tutta la nostra economia, non solo quella verde, la cosiddetta green economy”, visto che il settore delle energie rinnovabili, pur tra difficoltà e contraddizioni, è uno dei pochi che ha resitito alla crisi economica non ancora finita.

I rappresentanti del Governo, dunque, hanno assicurato che, proprio in questi giorni, verranno istituiti ulteriori tavoli tecnici, al fine di trovare soluzioni condivise con gli operatori del settore, andando incontro alle richieste avanzate dall’intero comparto delle rinnovabili ma anche da molte associazioni ambientaliste, che non avevano esitato a definire “ammazza-rinnovabili il Decreto Romani, accusando il Governo di favorire, in questo modo, e nemmeno troppo sommessamente, il nucleare a discapito delle energie rinnovabili e degli obiettivi di riduzione delle emissioni assunti in sede europea:l’ Italia infatti, da qui al 2020 dovrà produrre almeno il 17% del proprio fabbisogno energetico facendo ricorso a fonti rinnovabili di energia.

In questo quadro, dunque, ANIE-GIFi, fa sapere di aver fatto, venerdì scorso, le seguenti richieste di correttiva al decreto:

  • garantire i diritti acquisiti;
  • eliminare il limite annuale di potenza incentivabile previsto dal Dlgs;
  • prevedere un sistema incentivante virtuoso che assicuri stabilità e dia certezze al settore del fotovoltaico, proponendo il modello tedesco.

Una delle note dolenti, e non chiarita, infatti, è proprio quella del perido transitorio, di passaggio dal terzo al quarto conto energia: “ritengo che – ha dichiarato Valerio Natalizia, Presidente di GIFI-ANIE – “si possa arrivare a breve a una soluzione condivisa che risolverà il problema del regime transitorio per dare certezza anche agli investimenti in corso.” Il pericolo di perdere gli investimenti in corso, in effetti, era stato segnalato non solo dalle aziende, ma anche da alcuni isitituti di credito ed enti loro rappresentanti, che avevano paventato anche l’abbandono dell’ Italia da parte di investitori stranieri, in un quadro normativo incerto e poco chiaro.

ANIE/GIFI ha assicurato che continuerà in questi giorni a lavorare con l’obiettivo di grantire e preservare il settore fotovoltaico, facendo prevalere il senso di responsabilità e quello di coesione , al fine di raggiungere una proposta congiunta e condivisa con altre associazioni analoghe, da presentare al Ministro Romani.

La soluzione condivisa – ha concluso Natalizia- porterà a un sistema incentivante che leghi il valore delle tariffe al volume delle installazioni, garantendo allo stesso tempo il contenimento dei costi e lo sviluppo del settore.

Andrea Marchetti

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