Vivisezione: il 5 marzo tutti a Milano nel corteo nazionale per fermare Green Hill

Vi ricordate quando abbiamo parlato di Green Hill, il più grande allevamento d’Europa di beagle destinati ai laboratori, che tiene i cani prigionieri sulle colline bresciane di Montichiari? Bene, - si fa per dire – oggi quel luogo di orrori e sofferenze è diventato un vero e proprio simbolo di crudeltà nei confronti di migliaia di animali che ogni mese partono per essere vivisezionati.

Vi ricordate quando abbiamo parlato di Green Hill, il più grande allevamento d’Europa di beagle destinati ai laboratori, che tiene i cani prigionieri sulle colline bresciane di Montichiari? Bene, – si fa per dire – oggi quel luogo di orrori e sofferenze è diventato un vero e proprio simbolo di crudeltà nei confronti di migliaia di animali che ogni mese partono per essere vivisezionati.

Per questo, il comitato animalista Fermare Green Hill, che da tempo si nuove per la chiusura dei capannoni bunker di Montichiari, ha fissato a Milano, per il prossimo 5 marzo, un appuntamento nazionale, per chiedere ufficialmente e in modo plateale l’immediata sospensione delle attività del centro e – più in generale – di tutte le attività che nel nostro Paese provocano la sofferenza e la morte di migliaia di animali.

Sta a noi tutti far sì che questa vicenda non finisca nel dimenticatoio – si legge in una nota sul sito dell’associazione – e che degli animali torturati nei laboratori si continui a parlare il più possibile. Sta a noi dare voce a chi non ce l’ha e farla sentire con tutta la sua forza a coloro che devono prendere delle decisioni”.

Ogni mese – si legge sempre in una nota del comitato – 250 cuccioli di beagle partono da Green Hill e finiscono nei laboratori di tutta Europa; ma queste sono soltanto alcune delle vittime dell’industria farmaceutica, che continua a provocare dolori e sofferenze a tutti quegli animali costretti nei centri di ricerca, che prima o poi vengono mutilati e uccisi.

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Intanto, dall’inizio del movimento per la chiusura di Green Hill qualcosa è cambiato: il progetto di ampliamento dei capannoni è stato bloccato, gli aeroporti locali hanno fermato le deportazioni dei cani verso i laboratori vivisezione e alcuni fornitori di prodotti e servizi hanno deciso di prendere le distanze dall’azienda.

Ma c’è di più: migliaia di persone stanno chiedendo che a questa azienda venga applicata una legge regionale, che doveva essere applicata già da tempo, e che metterebbe in seria difficoltà le attività di Green Hill.

A quanto pare, la piazza è inevitabile! Per chi volesse partecipare al corteo, sono stati messi a disposizione pullman da Arezzo, Bologna, Firenze, Rimini e Rovigo. Tutte le info su: www.fermaregreenhill.net

Verdiana Amorosi

Ascolta lo spot radio del corteo nazionale contro la vivisezione

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