Fotovoltaico; ecco le celle solari che sfruttano l’energia dello spettro infrarosso

Progettate presso l'Università di Toronto le celle solari in grado di captare anche gli infrarossi, che hanno una frequenza inferiore rispetto alla luce visibile

Celle solari, con nuovi rivestimenti a basso costo in grado di aprire la strada al futuro del fotovoltaico. L’idea questa volta viene dalla U Of T, ossia dalla Facoltà di ingegneria dell’Università di Toronto, ed è stata resa nota di recente sulla rivista Nature Photonics.

Guidati dal prof. Ted Sargent, professore di Ingegneria Elettrica e Informatica presso l’università canadese, i ricercatori hanno aumentato l’efficienza della cella solare attraverso i “colloidal quantum dots”, (CQD) materiali su scala nanometrica, che possono essere facilmente regolati in base alle specifiche lunghezze d’onda dello spettro visibile e invisibile dei raggi del sole.

In questo mondo, catturando una vasta gamma di onde luminose, ben più ampia rispetto alle classiche celle solari, le nuove celle con CQD potrebbero, almeno teoricamente avere un’efficienza maggiore del 42%.

Attualmente, tale valore è attestato attorno al 31%, ma effettivamente le celle solari che sono sui tetti delle case e nei prodotti di consumo possono raggiungere in media dal 14 al 18% di efficienza. Il dispositivo realizzato a Toronto è una pila formata da due strati che assorbono la luce, uno regolato per catturare i raggi visibili del sole, l’altro progettato per raccogliere la metà della potenza del sole che si trova negli infrarossi. A spiegarne il funzionamento è stato il coautore dello studio, Xihua Wang.

L’energia così prodotta nascerebbe non solo sfruttando la luce visivile ma anche quella invisibile all’occhio umano. Il prof. Sargent spera che entro i prossimi cinque anni le celle solari che utilizzano tale sistema potranno essere integrate nei materiali da costruzione, nelle automobili e nei dispositivi mobili.

Il mondo ha bisogno di una cella solare che sia almeno il 10 per cento più efficiente e che possa migliora notevolmente gli attuali moduli fotovoltaici anche nel prezzo“, ha concluso Sargent a Science Daily. “In quest moto si dà avvio ad un percorso pratico volto alla progettazione di celli solari ad alta efficienza che facciano un miglior uso dei fotoni che compongono la tavolozza del colori del sole“.

Francesca Mancuso

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook