Green Hill: a un passo dalla chiusura grazie al progetto di legge regionale. La prima vittoria di una guerra più grande

Green Hill ha davvero i giorni contati. Vietare l’allevamento di cani, gatti e primati a fini di sperimentazione scientifica in tutta la regione. È questo l’obiettivo principale del Progetto di legge della Regione Lombardia, presentato ieri dal presidente Roberto Formigoni insieme all'onorevole Michela Brambilla, che costringerebbe alla chiusura l’allevamento-lager di cani beagle destinati alla vivisezione, divenuto famoso per il trattamento vergognoso e 'inadeguato' degli animali reclusi al suo interno.

Green Hill ha davvero i giorni contati. Vietare l’allevamento di cani, gatti e primati a fini di sperimentazione scientifica in tutta la regione. È questo l’obiettivo principale del Progetto di legge della Regione Lombardia, presentato ieri dal presidente Roberto Formigoni insieme all’onorevole Michela Brambilla, che costringerebbe alla chiusura l’allevamento-lager di cani beagle destinati alla vivisezione, divenuto famoso per il trattamento vergognoso e ‘inadeguato’ degli animali reclusi al suo interno.

Mentre prosegue l’indagine sul maltrattamento della procura di Brescia, che a ottobre 2011 ha aperto un’inchiesta su Green Hill dopo l’esposto presentato dall’Oipa, insieme all‘iter legislativo per togliere dall’elenco degli animali destinati alla vivisezione cani, gatti e scimmie, Formigoni anticipa la normativa nazionale, recependo quanto disposto al punto c) dell’art. 16 della legge comunitaria approvata nei giorni scorsi alla Camera. Nell’Art.1 il Progetto di legge vieta, dunque, in Lombardia “l’allevamento di cani e gatti e primati non umani destinati alla sperimentazione” e nell’art.2 “punisce i trasgressori con adeguate sanzioni amministrative (fino a 150 mila euro, 300 mila in caso di recidiva)”, che verranno destinate alle Asl competenti per il territorio.

Per Formigoni ”questa iniziativa si inserisce in un pacchetto di norme già in vigore che abbiamo approvato negli ultimi anni’‘ – insieme, ad esempio, all’istituzione dell’Anagrafe canina regionale, a cui sono già iscritti 860.000 cani – ”È un forte segnale per coloro che si impegnano per i diritti degli animali, volto a ridurre il numero di primati utilizzati e la loro sofferenza, attraverso il miglioramento delle tecniche sperimentali e l’utilizzo di metodi alternativi”, ha spiegato la Brambilla.

Per gli animalisti, invece, il discorso è molto più ampio: se è vero che Green Hill dovrebbe avere i giorni contati, si potrà cantare vittoria solo quando la parola vivisezione non troverà più spazio nelle pratiche da laboratorio. L’Ente Nazionale Protezione Animali, pur esprimendo apprezzamento e soddisfazione per la presentazione del progetto di legge, ribadisce di essere “fortemente contraria all’utilizzo degli animali nella sperimentazione; un metodo mai validato che nel corso degli anni si è dimostrato non soltanto crudele, per le terribili sofferenze inflitte a milioni di esseri senzienti, ma anche inutile ai fini del progresso della ricerca medica e dannoso per la salute dell’uomo. Per questo faremo il possibile per sottrarre gli animali a questa pratica atroce”.

I membri del comitato cittadino contro Green Hill, poi, si dicono stanchi delle parole dei politici: “ci vogliono i fatti”, spiega Sara Gerevini del Comitato Montichiari contro Green Hill: “è importantissimo –prosegue la Gerevini- che le istituzioni se ne stiano occupando. Forse si sono accorti che l’opinione pubblica sta dalla parte degli animali, ed è ora di interpretarla: aspettiamo e stiamo a vedere, a Milano come a Roma. Cautamente ottimisti”.

Insomma, anche quando Green Hill chiuderà, ci si augura il prima possibile, la battaglia non deve finire. Nel frattempo, la protesta andrà avanti. Il prossimo appuntamento è per domenica 12 Febbraio alle 15, a Montichiari, per la manifestazione “Imprigioniamo Green Hill”, quando animalisti e cittadini imprigioneranno simbolicamente il lager con una lunghissima catena umana che circonderà tutta la collina.

Roberta Ragni

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