Terremoto: anche tantissimi animali tra i dispersi, oltre 200 quelli già salvati. Come aiutarli

Tra i dispersi sotto le macerie, dopo il devastante terremoto che ha colpito il centro Italia, ci sono anche tantissimi animali che sperano di rivedere i loro proprietari.

Tra i dispersi sotto le macerie, dopo il devastante che ha colpito il centro Italia, ci sono anche tantissimi animali che sperano di rivedere i loro proprietari.

Dai cani molecolari che stanno salvando vite umane a quelli che hanno bisogno di aiuto, perché rimasti intrappolati tra calcinacci e parti di edifici crollati. Secondo l’Enpa, sono oltre duecento gli animali già soccorsi e oltre nove tonnellate di cibo sono state distribuite nelle tendopoli e nelle zone più isolate.

“Nel rinnovare la mia vicinanza alle tantissime persone così duramente colpite dal sisma, ringrazio i cittadini – e sono davvero moltissimi – che ci hanno dato il loro supporto, anche e soprattutto morale, per aiutare gli animali. I quali, come documentano le immagini e i filmati diffusi dagli organi di stampa, hanno condiviso con noi il peso di questa tragedia e che, per quanto possibile, stanno contribuendo ad alleviarlo”, dice Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa.

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Per chi ha perso tutto, ritrovare il proprio amico a quattro zampe può essere un piccolo segnale di speranza. Per questo veterinari, volontari e guardie zoofile da subito, hanno messo a disposizione autoambulanze, strutture di assistenza e furgoni per trasporto animali. Molti animali d’affezione sono già tra le braccia dei loro proprietari, altri sono stati adottati.

“Nella sola giornata di ieri, oltre ad avere recuperato e messo in sicurezza numerosissimi animali vaganti, i volontari hanno prestato assistenza veterinaria ad un cane delle unità cinofile dei Vigili del Fuoco, rimasto ferito durante le ricerche tra le macerie, mentre diversi cani e gatti randagi sono stati soccorsi (anche di notte) e curati a bordo dell’ambulanza veterinaria Isotta. Un altro cane è stato estratto dalle macerie sano e salvo, e altri due – uno dei quali è una cagnetta incinta – sono stati recuperati all’interno di un casolare, in buone condizioni di salute ma spaventatissimi e sempre fermi sotto un mobile”, si legge in una nota stampa dell’Enpa.

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Per curare gli animali è stata poi attivata una rete di cliniche e ambulatori in tutta Italia: le segnalazioni si possono fare al numero 342 9565574, per le emergenze è attiva anche la mail terremoto@enpa.org.

Tra le principali urgenze c’è quella che riguarda gli animali rimasti in cortili, giardini e terreni, dove i proprietari non hanno più potuto fare ritorno per motivi di sicurezza.

“In particolare, c’è tanta preoccupazione per i cani a catena che non sono stati ancora raggiunti dai volontari e che non hanno alcuna via di fuga; per loro è una vera e propria corsa contro il tempo. Più fortunati sono stati alcuni cani di Pescara del Tronto, raggiunti dai volontari e sfamati dopo diversi giorni di digiuno forzato”, spiega l’Enpa.

L’emergenza terremoto però non riguarda solo gli animali d’affezione, ma anche quelli detenuti negli allevamenti. Secondo la Coldiretti, il 90% delle stalle di Amatrice sono state danneggiate con crolli che hanno causato la morte di tantissime pecore, mucche, cavalli e non solo. E quelle sopravvissute hanno bisogno di un riparo, di acqua potabile e di mangime.

“Stalle ma anche fienili e casolari sono lesionati o distrutti, gli allevatori non possono abbandonare i loro animali, sia per paura di furti che per offrire loro cibo e assistenza”, dice la Coldiretti.

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Terremoto, cosa puoi fare tu per aiutare gli animali

ENPA

Chi volesse contribuire ad aiutare gli animali colpiti dal terremoto, l’Enpa ha creato dei punti di raccolta in tutte le sezioni italiane (qui l’elenco). Necessitano: petfood, cucce, antiparassitari.

Per le donazioni:

IBAN IT 39 S 08530 46040 000430101775 intestato a Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali (causale terremoto).

Bonifico internazionale su codice BIC ICRAITRREQ0 intestato a E.N.P.A. ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI causale TERREMOTO

Conto Corrente Postale 7482084 intestato a “MPS cassiere pro tempore ENPA” causale TERREMOTO

COLDIRETTI

La Coldiretti ha attivato un’ unità di crisi per aiutare sia le aziende agricole colpite (con la collaborazione dell’Associazione Italiana Allevatori) sia per garantire cibo agli animali (con l’aiuto dei Consorzi Agrari d’Italia).

A tal propostito stato aperto uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” con IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000.

LAV

La sede romana della LAV Lega Anti Vivisezione Onlus, invece, ha attivato tre punti di raccolta di materiali utili per gli animali colpiti.

Punti di raccolta. Già attivi quelli dei negozi per animali: “Mi fa le Feste” in Via Nomentana 865/d nel quartiere Montesacro-Talenti (da lunedì al sabato ore 9.30/13.00 e 16.00/19.30 – tel .06822723) e “Amicobau Petshop” in Piazza Fonteiana 2a nel quartiere Monteverde Vecchio (da lunedì a sabato ore 9.30/13.00 e 16.00/19.30 – tel. 3393089391) e presso il negozio di prodotti alimentari “Vegan Store” in Via Galvani, box 83 del nuovo mercato di Testaccio (da martedi a sabato ore 9.30/14.30 -tel. 3337894869).

Materiale di raccolta. Cibo per animali, trasportini di ogni misura, ciotole, pettorine/guinzagli, collari, lettiere e sabbia, gabbie-trappola, lettori microchip, recintini, farmaci, nonché coperte in pile e omogeneizzati a uso umano di verdure e frutta.

“Non escludiamo di aprire altri punti. Alla raccolta non è stato posto un termine, proseguirà fino a che sarà necessario. Confidiamo molto nel buon cuore dei romani”, dichiara David Nicoli, responsabile della sede LAV di Roma.

Per sostenere la raccolta è stato anche creato un apposito evento su Facebook dove sono pubblicati continui aggiornamenti.

“Lo scopo è portare aiuti necessari e competenze tecniche al servizio delle famiglie, ai singoli e ai loro animali feriti, persi, non ricongiunti, vaganti e randagi; sostegno alla convivenza nei luoghi di ricovero diurno e notturno ponendo le basi per un progetto a medio termine per i prossimi mesi quando non si parlerà più di questa tragedia, come già fatto dalla LAV a L’Aquila negli scorsi anni”.

Dominella Trunfio

Foto: Flavio di Properzio per Enpa

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