Allarme diossina a Roma. Da Parco a discarica abusiva: i rifiuti speciali bruciano da un mese

Una nube tossica che inonda le case e che non fa dormire sonni tranquilli agli abitati di Centocelle, quartiere periferico di Roma.

Una nube tossica che inonda le case e che non fa dormire sonni tranquilli agli abitati di Centocelle, quartiere periferico di Roma.

Dal Parco archeologico, trasformato in una gigantesca discarica, dal 1 gennaio arriva un fumo nero, forse causato dal lancio di un petardo che avrebbe dato vita a un incendio partito la notte di Capodanno e mai estinto fino a oggi.

I cittadini del V municipio romano parlano di almeno 5 metri di rifiuti interrati in quello che, un tempo, era un meraviglioso parco archeologico. Decine di segnalazioni e denunce per fermare questo inquinamento atmosferico, fumi ed esalazioni nocive per le vie respiratorie che, da oltre un mese, non risparmiano nessuno: le palazzine Ater dove risiedono 147 famiglie, ma anche le aule del liceo Kant.

Nonostante diversi interventi, l’ultimo quello del 16 gennaio con l’ausilio di una ruspa, l’incendio non si è mai definitivamente spento, trattandosi con tutta probabilità di un incendio di natura covante localizzato all’interno delle gallerie che caratterizzano il sottosuolo del parco archeologico (le antiche fungaie).

La nube tossica e l’odore acre rimangono, mentre continuano i sopralluoghi dei tecnici del dipartimento Ambiente e dell’Ufficio Giardini.

Nel frattempo però, si continua a respirare diossina proveniente dal canalone e dalla voragine.

Secondo i residenti la fuoriuscita è costante sia dalla bocca del tunnel che dalla buca aperta tra le case di via Casilina e Centocelle.

fumo tossico centocelle1

Neanche gli idranti e lo smistamento dei rifiuti superficiali ha finora fermato il fumo, per questo si è in attesa di un piano risolutivo e non temporaneo.

Arpa Lazio ha avviato delle analisi sui rifiuti e sono in corso le procedure per capire di che materiale si tratti.

fumo tossico centocelle2
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Non c’è da sorprendersi purtroppo perché la zona non ha mai subito una bonifica.

Fino a 8 anni fa, nel parco era stato allestito un campo nomadi, uno dei più grandi della Capitale.

Adesso i 120 ettari di ville di epoca romane, terme e reperti storici presentano il conto, e anche molto salato.

La nube tossica scoperchia una situazione finora sottaciuta, basti pensare che all’interno c’è una rimessa d’auto abusiva mai smantellata.

Arriva anche la nota del Wwf Lazio -gruppo attivo Pigneto-Prenestino:

“Per superare definitivamente questa emergenza occorre intervenire all’interno delle gallerie, per individuare il punto dove è in atto la combustione e procedere alla sua estinzione e alla bonifica del sito, per impedire il ripetersi della stessa situazione e scongiurare l’inquinamento dei terreni e della falda acquifera sottostante”.

Pensare che siamo nel cuore dell’antico praedium imperiale Ad Duas Lauros (IV sec. d.C.), con un patrimonio storico archeologico unico al mondo per stratificazioni di età preistoriche, antiche e storiche contemporanee di notevole interesse con ville romane, l’antico tracciato della via Labicana, sepolcri, mausolei, il tratto sotterraneo dell’antico Acquedotto Alessandrino, il Forte Casilino, l’aeroporto dismesso “Francesco Baracca”, tracce di insediamenti preistorici.

Dominella Trunfio

Foto

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