Da Ingvi e Cnr il nuovo sistema per monitorare lo sversamento di idrocarburi nel Mediterraneo

Maree nere addio? E' in arrivo un nuovo sistema di gestione delle emergenze in mare dovute all'inquinamento da idrocarburi nel Mediterraneo. Si tratta di Medess-4ms, realizzato da Ingv e Cnr per monitorare le fuoriuscite di petrolio e altri idrocarburi nel Mare Nostrum.

Maree nere addio? È in arrivo un nuovo sistema di gestione delle emergenze in mare dovute all’inquinamento da idrocarburi nel Mediterraneo. Si tratta di Medess-4ms, realizzato da e Cnr per monitorare le fuoriuscite di petrolio e altri idrocarburi nel Mare Nostrum.

Il progetto Medess-4ms, iniziato a febbraio 2012 e che verrà presentato ufficialmente a Roma il prossimo 9 ottobre, è durato tre anni ed è stato finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale attraverso il Programma MED e dal Dipartimento della Marina Mercantile del Ministero di Cipro delle Comunicazioni e dei Lavori che coordina i lavori dei 21 partner mediterranei.

Come viene spiegato in una nota, durante lo sversamento di oli in mare è necessaria molta precisione per prevedere la propagazione e la trasformazione dell’idrocarburo, poiché sono situazioni che dipendono dalle correnti marine, dal vento e dalle onde. Questi fattori sono studiati accuratamente nell’ambito del progetto Medess-4ms e sono sviluppati da diversi istituti di ricerca che forniscono i sistemi di previsione meteo-oceanografica nel Mar Mediterraneo.

Sul portale creato ad hoc, quindi, saranno accessibili online informazioni relative alla chiazza di petrolio, la posizione e le caratteristiche dell’olio, in maniera tale da fornire una serie di dati utili ai fini di una migliore gestione delle emergenze legate soprattutto alla futura evoluzione dell’inquinamento in mare e delle sue conseguenze. Anche per questo è stata prevista la possibilità del programma di interfacciarsi con altri sistemi di monitoraggio installati sulle navi, e i sistemi satellitari di avvistamento di idrocarburi in mare come CleanSeaNet dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA).

Il progetto potrà contribuire alla sicurezza marittima e quindi alla tutela degli ecosistemi grazie alla possibilità di prevenzione dei rischi ambientali.

“Il nostro obiettivo”, spiega Alberto Ribotti, ricercatore dell’Iamc-Cnr di Oristano, “è rendere il sistema Medess-4ms un ponte tra i servizi offerti dal sistema europeo di monitoraggio dell’ambiente marino Mediterraneo del Marine Core Service del programma europeo GMES e gli utenti finali, beneficiando appieno delle capacità dei sistemi marini nazionali di previsione già esistenti derivanti dal Marine Core Service stesso.”

Questo sistema di monitoraggio però sembra interessare solo i casi di emergenza dovuti da sversamenti in mare da parte delle navi. Perché non si fa parola degli eventuali pericoli che potrebbero interessare invece le piattaforme petrolifere in programma in Adriatico e altri mari del Mediterraneo? Un sistema di monitoraggio come questo potrà essere utile in vista di un futuro mare trivellato? L’idea di un portale di gestione multipiattaforma, in questi tempi di corsa al petrolio in mare e di trasporto di idrocarburi su nave potrà essere sicuramente utile da molti punti di vista. Ma basterà?

Il dubbio che comunque resta, è se il futuro del nostro Mar Mediterraneo potrà continuare ad essere ancora azzurro.

Cristiana Priore

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