Nuovo disastro petrolifero in Indonesia: la marea nera sta divorando le coste

Ancora un incidente, ancora veleni dispersi in mare a causa del petrolio. In Indonesia nei giorni scorsi un enorme incendio è divampato nella baia di Balikpapan dopo una fuoriuscita di petrolio. L'amministrazione di Balikpapan nel Kalimantan orientale ha dichiarato lo stato di emergenza

Ancora un incidente, ancora veleni dispersi in mare a causa del petrolio. In Indonesia nei giorni scorsi un enorme incendio è divampato nella baia di Balikpapan dopo una fuoriuscita di petrolio. L’amministrazione di Balikpapan nel Kalimantan orientale ha dichiarato lo stato di emergenza.

Tutto è cominciato il 31 marzo quando si è verificata una fuoriuscita di petrolio al largo della costa della città portuale nell’isola del Borneo. Inizialmente, la compagnia petrolifera statale indonesiana Pertamina aveva negato il coinvolgimento ma poi ha ammesso le proprie colpe dicendo che la marea nera era dovuta a un guasto a un oleodotto sottomarino.

La polizia di Balikpapan continua a indagare sulle cause. Pertamina aveva negato di avere qualcosa a che fare con l’incidente spiegando che sulla base di test condotti sui campioni prelevati dalla baia, era emerso che la fuoriuscita riguardasse olio combustibile marino, non petrolio, sottolineando la propria estraneità. Il combustibile citato da Pertamina è usato dalle navi.

Successivamente, il produttore petrolifero statale ha dichiarato di aver determinato che la perdita proveniva da uno dei propri oleodotti sottomarini. Un portavoce di Pertamina ha detto che l’azienda stava ancora calcolando la quantità di greggio finito in mare:

“Quando la perdita è stata rilevata per la prima volta, abbiamo chiuso la linea di distribuzione del greggio da Lawe-lawe a Balikpapan immediatamente per evitare che peggiorasse”.

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Secondo i rapporti più recenti, lo sversamento si è esteso allo stretto di Makassar, che separa il Borneo da Celebes, fino alle provincia del Sulawesi Meridionale. Sono state colpite anche le aree residenziali sulla costa.

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“Siamo in una situazione di emergenza a causa della fuoriuscita di petrolio”, ha detto il segretario comunale Sayid MN Fadli.

Due persone sono morte nell’incendio di sabato e un’altra è rimasta gravemente ferita. Le autorità hanno trovato altri due cadaveri lunedì, ma c’è ancora un disperso.

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La città ha distribuito maschere per proteggere i residenti dal terribile odore di petrolio. I cittadini di Kampung Atas Air Margasari, che vivono in case a schiera, hanno riferito di un forte odore simile a quello del carburante. L’Autorità Portuale di Semayang si sta coordinando con la compagnia petrolifera privata PT Chevron Indonesia e la società petrolifera Pertamina per ripulire le acque dallo sversamento.

Le autorità sanitarie di Penajam Paser Utara hanno riferito che circa 1.200 persone nel sottodistretto di Penajam hanno lamentato nausea, difficoltà respiratorie e vomito durante il fine settimana.

“Il governo è talmente in ritardo da mitigare l’impatto di questo incidente” ha detto il portavoce di Greenpeace Arifsyah Nasution alla CNN.

Squadre di volontari formate da militari e cittadini e operatori di Pertamina negli ultimi giorni hanno lavorato senza sosta per per ripulire le zone costiere dal petrolio. Tuttavia si tratta di una fuoriuscita massiccia che ha avuto e avrà un impatto pesante sul litorale e sulla vita marina. I mammiferi e gli uccelli marini saranno colpiti immediatamente, mentre i pesci potrebbero ingerire il petrolio.

Si teme addirittura che gli incendi siano stati dolosi, per bruciare l’eccesso di petrolio nell’acqua.

“Come priorità assoluta, chiediamo a Pertamina di assumersi la piena responsabilità sull’impatto degli sversamenti di petrolio. In modo vergognoso all’inizio Pertamina ha negato la verità” dice Greenpeace. “Sollecitiamo la polizia nazionale indonesiana a continuare le indagini per determinare le principali cause della dispersione”.

Ancora un disastro ambientale legato al petrolio, le cui conseguenze non tarderanno ad arrivare.

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Francesca Mancuso

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