Gasdotto Tap in Salento: presentato lo Studio di Impatto Ambientale del tunnel di San Foca

Salento, località San Foca. È qui, in mezzo alle spiagge sabbiose della località San Foca, dovrebbe passare il mega-gasdotto della multinazionale Tap (Trans-Adriatic Pipeline), che collegherà l'Italia alla Grecia e all'Albania, consentendo l'afflusso di gas naturale proveniente dal Medio Oriente, dal Caucaso e dall'area del Mar Caspio. La società ha appena consegnato il nuovo Studio di Impatto Ambientale e Sociale (Esia) al Ministero dell’Ambiente. Cosa cambia rispetto al progetto iniziale?

Salento, località San Foca. È qui, in mezzo alle spiagge sabbiose, che dovrebbe passare il mega-gasdotto della multinazionale Tap (Trans-Adriatic Pipeline), che collegherà l’Italia alla Grecia e all’Albania, consentendo l’afflusso di gas naturale proveniente dal Medio Oriente, dal Caucaso e dall’area del Mar Caspio. La società ha appena consegnato il nuovo Studio di Impatto Ambientale e Sociale (Esia) al Ministero dell’Ambiente. Cosa cambia rispetto al progetto iniziale?

Lo Studio presentato ieri aggiorna e sostituisce quanto precedentemente esposto nella procedura di Via aperta a marzo del 2012 presso tutti gli Enti coinvolti. Allora si parlò di una sezione di 5 km sulla terraferma con una grossa riduzione rispetto ai 22 km iniziali, e il cambiamento del punto di allacciamento alla rete nazionale tramite Snam Rete Gas.

Nel loro complesso le opere da realizzarsi, sottoposte a Valutazione di Impatto Ambientale in Italia, consisteranno in un gasdotto di diametro di 36 pollici di lunghezza pari a circa 53,2 km, formato a sua volta da una condotta sottomarina (offshore) lunga circa 45 km che include un microtunnel di approdo lungo circa 1.485 metri e una condotta interrata (onshore) lunga circa 8,2 km. In aggiunta una valvola di intercettazione e un terminale di ricezione del gasdotto.

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Fonte Foto: BrindisiReport.it

Accogliendo le osservazioni ricevute durante la fase di dialogo con il territorio e le istituzioni, Tap ha introdotto alcune modifiche al progetto:

  • spostamento del punto di approdo a San Foca tra il Lido di San Basilio e lo stabilimento Chicalinda, il cui impatto sul litorale sarà evitato con l’uso del microtunnel (lungo circa 1.500m) che passerà 10 metri sotto la spiaggia. Ciò eviterebbe il danneggiamento da parte del gasdotto dell’habitat protetto delle foreste di Posidonia oceanica, non producendo alcun impatto visivo;

  • riduzione e ottimizzazione del posizionamento del Terminale di Ricezione (PRT) nel territorio del Comune di Melendugno (Le) per un totale di 12 ettari di cui solo 3.500 mq occupati da edifici;

  • riduzione delle emissioni di CO2 da parte del Terminale grazie all’utilizzo di riscaldatori elettrici. Ciò consentirebbe, secondo Tap, di portare le emissioni di CO2 nel peggiore dei casi ad un livello che ammonta allo 0,6% delle emissioni del Comune di Melendugno secondo i dati ufficiali forniti dalla Regione Puglia;

  • riduzione del numero e delle dimensioni degli edifici del PRT, armonizzati alle tipiche architetture locali (masserie, case coloniche, etc.) al fine di ridurre l’impatto visivo del terminale di ricezione.

Giampaolo Russo, Amministratore Delegato di TAP Italia, ha dichiarato: “TAP si è fatta carico di un’enorme mole di lavoro per assicurare la costruzione di un progetto in tutta sicurezza, tecnicamente solido e rispettoso dell’ambiente e del territorio pugliese”. E aggiunge: “La nuova documentazione tiene in debita considerazione le osservazioni che sono state presentate, ma non solo, accoglie anche i commenti che abbiamo raccolto sul campo durante gli incontri diretti con i cittadini e le istituzioni del territorio”.

Le modifiche introdotte alla bozza iniziale, però, non hanno convinto i No Tap, che hanno dichiarato di non essere stati ascoltati dalla società: “Come al solito Tap ha pensato bene di non invitare le parti interessate dal progetto e i comitati. Tap dimentica che i portatori d’interesse tutelati dalla legge sono pescatori e operatori turistici della zona di San Foca, Melendugno, Vernole non gli hotel di lusso di Lecce. Per l’ennesima volta ricordiamo che la popolazione interessata dal progetto chiede chiarimenti e incontri da due anni. E come ormai succede da due anni a questa parte Tap non risponde alle richieste del territorio,ormai è chiaro che Tap non ha risposte o non ha interessi a darle. Il comitato resta convinto che il gasdotto Tap sia un’opera inutile e devastante per l’ambiente. L’insostenibilità finanziaria è stata recentemente confermata dal rifiuto di Snam ed Enel alle offerte d’ingresso nel consorzio Tap”.

Anche Beppe Grillo si è schierato contro il progetto: “Non c’è bisogno di questo gasdotto per ridurre la bolletta, è sufficiente la volontà politica di una classe dirigente che stia attenta agli sprechi e che sfrutti le energie rinnovabili“.

In ogni caso, chi vuole, entro il termine di 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso, può prendere visione del progetto e dell’ESIA e presentare in forma scritta le proprie osservazioni inviandole anche mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo: DGSalvaguardia.Ambientale@PEC.minambiente.it

Francesca Mancuso

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