Vittoria! L’Europa vieta il Clorpirifos, l’insetticida contro la cimice asiatica che provoca danni al cervello dei bambini

L'Unione europea bandisce il pesticida che procurerebbe danni irreversibili nel cervello dei bambini. I funzionari europei, infatti, hanno votato contro il rinnovo delle autorizzazioni di clorpirifos e clorpirifos-metile.

L’Unione europea bandisce il pesticida che procurerebbe danni irreversibili nel cervello dei bambini. I funzionari europei, infatti, hanno votato contro il rinnovo delle autorizzazioni di clorpirifos e clorpirifos-metile.

Bandito dall’uso domestico nel 2000, il chlorpyrifos è utilizzato in agricoltura contro la cimice asiatica e altri insetti che colpiscono mandorli, noci, vigneti e altre coltivazioni. Il clorpirifos-metile è anche usato per trattare i cereali immagazzinati.

La scorsa settimana, durante una riunione del Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (PAFF), gli Stati membri hanno votato, tra le altre cose, anche contro il rinnovo di questi due insetticidi neurotossici che da un lato avvelenano gli agricoltori che lo usano come rimedio contro la cimice asiatica, dall’altro persone e soprattutto bambini. Secondo un report delle associazioni ambientaliste Health and Environment Alliance, Pan Europe, Pan Germany e SumOfUs esisterebbero correlazioni tra l’esposizione a questi due insetticidi e l’insorgere di malattie respiratorie croniche, asma e per i più piccoli difficoltà di concentrazione a scuola, ma soprattutto danni permanenti al cervello di bambini. Non a caso era stata lanciata nel 2018, una petizione (#BanChlorpyrifos) contro l’insetticida.

Il clorpirifos è uno dei pesticidi più comunemente usati in Europa e i suoi residui si trovano spesso in frutta, verdura, cereali e prodotti lattiero-caseari, nonché nell’acqua potabile. L’esposizione al clorpirifos, come dicevamo è stata associata a disturbi dello sviluppo neurologico nei bambini, come aumento del rischio di autismo, perdita della memoria di lavoro, ADHD e diminuzione IQ.

Adesso, il nuovo commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, ha accolto con favore la decisione sul chlorpyrifos. La Commissione entro gennaio 2020 dovrà adottare formalmente i regolamenti e gli Stati membri dovranno revocare tutte le autorizzazioni per i prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive. I paesi avranno una deroga di massimo tre mesi, dopo gli insetticidi saranno eliminati dal mercato europeo.

“Sebbene non possiamo eliminare i decenni di esposizione a queste sostanze e i relativi impatti sullo sviluppo neurologico, la nuova Commissione può assicurarsi che ciò non continui a verificarsi con altre sostanze impegnandosi a ridurre la dipendenza dell’Europa dai pesticidi e ad affrontare le rimanenti scappatoie in processi di valutazione ” ha detto Genon K. Jensen, direttore esecutivo di Health and Environment Alliance (HEAL).

Nell’aprile 2019, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e gli Stati membri avevano discusso del pesticida in questione, riscontrando preoccupazioni legate alla salute umana a causa della possibile genotossicità e neurotossicità. Dopo la review, l’Efsa aveva rilevato l’assenza di valori di riferimento tossicologici, e questo rende impossibile valutare il rischio legato all’uso del clorpirifos e dei suoi derivati per consumatori e lavoratori. Così, non potendo fissare un limite di esposizione sicuro, l’Efsa aveva stabilito che il clorpirifos non soddisfa i criteri previsti dalla normativa per il rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo nei Paesi dell’Unione Europea.

Diversi Paesi europei, tra cui Germania, Irlanda, Danimarca, Svezia, Finlandia, Lituania, Lettonia e Svezia avevano già messo al bando questo pesticida. In Italia, invece,la mancata autorizzazione non è stata accolta bene dal ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova che contesta lo stop sostenendo che per ora, contro la cimice asiatica, questo pesticida è l’unico rimedio sicuro per salvare l’agricoltura. “Per questo all’Europa chiediamo uno sforzo e siamo già impegnati con i nostri uffici, per negoziare una deroga con Bruxelles”, dice il ministro.
Non a caso il Belpaese aveva votato a favore del rinnovo.

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