Cimici asiatiche cercansi: contribuisci alla lotta biologica portando l’insetto ai ricercatori

I ricercatori chiedono alla cittadinanza di portare cimici asiatiche vive per poter riprodurre le vespe samurai, antagonisti naturali di questi insetti

La cimice asiatica (Halyomorpha halys) è ormai nota per i danni che è capace di provocare alle coltivazioni, in particolare agli alberi da frutto.

Da quando questo insetto è stato rilevato sul nostro territorio, ricercatori e agricoltori hanno messo in atto tutte le strategie possibili per cercare di controllare la diffusione della cimice.

Tra queste c’è l’introduzione del suo nemico naturale, la Trissolcus japonicus, meglio conosciuta come vespa samurai, una specie che attacca le uova della cimice asiatica limitando la proliferazione dell’insetto dannoso.

La Fondazione Edmund Mach, da sempre in prima linea nella lotta alla cimice asiatica, ha chiesto la collaborazione della cittadinanza che può contribuire al controllo dell’insetto portando esemplari vivi presso una delle sedi della fondazione stessa. Le cimici raccolte serviranno a riprodurre le vespe samurai, che saranno poi rilasciate in natura nei prossimi mesi.

Trovare una cimice asiatica in questo periodo non è particolarmente difficile, poiché a causa del freddo, gli insetti cercano riparo all’interno delle abitazioni o in zone esterne ma riparate, come legnaie, magazzini e solai.

Una volta scovato un esemplare, lo si può sistemare in un contenitore pulito, asciutto e dotato di coperchio con piccoli fori, che andrà consegnato ai ricercatori il prima possibile, al massimo entro due giorni.

I ricercatori della Fondazione hanno anche sviluppato un’app gratuita per smartphone grazie alla quale chiunque può segnalare la presenza della cimice asiatica.

Lo strumento, semplice da utilizzare, è utile nel caso non si possano raccogliere gli esemplari e, in ogni caso, consente di monitorare la cimice sul territorio.

Grazie all’applicazione Bugmap tutti i cittadini avranno modo di contribuire al controllo di questo insetto dannoso, responsabile di milioni di euro di danni alle coltivazioni.

“La collaborazione degli agricoltori e di tutta la cittadinanza è molto importante in questa fase per contrastare una problematica che sta preoccupando non poco il mondo agricolo e per la quale l’impegno della Provincia autonoma di Trento, della FEM e di tutti gli attori coinvolti nel tavolo cimice è davvero massimo”. hanno spiegato i vertici dell’Assessorato all’agricoltura, foreste, caccia e pesca della PAT.

Fonti di riferimento: Fondazione Edmund Mach/BugMap

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