Manna: tutte le proprietà e come assumere la preziosa linfa dei frassini

D'estate soprattutto, l'intestino può darci qualche problema. Spesso infatti ci possono essere episodi di stitichezza legati ad un'alimentazione non proprio corretta, allo stress, al caldo o ai cambiamenti delle proprie abitudini. Ebbene, la Natura come al solito è prodiga di rimedi e ci viene incontro con la manna.

Che cos’è la manna

Si tratta della linfa di alcune specie di frassino e si presenta come una sorta di zucchero a velocompatto di colore che va dal giallo paglierino al bianco. È un prezioso rimedio naturale per regolarizzare l’intestino e non solo. Di norma è ben tollerata, tanto che può essere utilizzata in pediatria e anche dalle donne in gravidanza. Non provoca diarrea, crampi, vomito. Ottima anche per coloro che soffrono di diabete che possono usarla come edulcorante. Sporadicamente può dar luogo a flatulenza e nausea. È sconsigliata nelle occlusioni intestinali.

I suoi costituenti principali sono la mannite (azione lassativa) acidi organici (regolano l’acidità del sangue), oligo-elementi (antiossidanti) fruttosio (a basso indice glicemico), mucillagini (un toccasana per l’intestino), acqua e composti azotati. Chiaro che poi, la composizione qualitativa e quantitativa varia in base al terreno di crescita, alla specie di frassino, alla sua età, alle condizioni climatiche.

Storia e origini della manna

La manna è conosciuta sin dai tempi antichi dei Greci e dei Romani, e la Bibbia ne parla come del nutrimento che Dio offrì agli Israeliti durante il loro pellegrinaggio nel deserto, da cui l’espressione “aspettar la manna dal cielo”. Il suo nome deriva dall’ebraico Mân Hu, che significa “cos’è?”, proprio perché gli Ebrei, vedendo cadere dal cielo un cibo sconosciuto, si chiesero cosa fosse, senza sapere che era un dono divino inviato loro da Dio per farli sopravvivere.

In passato, la manna veniva raccolta in varie zone dell’Italia centro-meridionale, ma l’introduzione del mannitolo di sintesi, una versione artificiale del composto, fece diminuire la richiesta del prodotto naturale. La raccolta della manna era un’attività laboriosa, poiché richiedeva la raccolta manuale, rendendola più costosa rispetto al mannitolo di sintesi. Questo ha portato alla progressiva scomparsa di questa antica tradizione e cultura legata alla raccolta della manna.

Oggi, la manna è ancora raccolta in Sicilia, nella regione delle Madonie, utilizzando le tecniche tradizionali. La sua rilevanza culturale e storica è stata riconosciuta dal Ministero per le politiche agricole e forestali, che ha designato la manna come un “prodotto tipico” dell’area.

La raccolta e la conservazione della manna sono importanti per preservare questa tradizione millenaria e per apprezzare la sua unicità e valore sia come patrimonio culturale che per le sue proprietà e possibili utilizzi.

Dove si ricava la manna

La manna si ricava principalmente dalla corteccia e dalle foglie degli alberi di frassino, noti con il nome scientifico Fraxinus ornus. Questi alberi sono originari dell’Europa meridionale e centrale, ma sono stati introdotti e coltivati anche in altre regioni del mondo. La manna è prodotta da questi alberi attraverso un processo naturale in cui un liquido zuccherino trasuda dalla corteccia o dalle foglie e, una volta esposto all’aria, si essicca e forma delle gocce o croste solide.

La manna da frassino è la più nota e utilizzata, ma esistono anche altre varietà di manna che si ricavano da piante diverse, come il genere Pistacia, ma la loro produzione è molto più limitata e meno comune rispetto alla manna da frassino.

La raccolta della manna è un’attività tradizionale che richiede cure specifiche per garantire la qualità e la sostenibilità della produzione. Oggi, la manna viene principalmente raccolta in Sicilia, nella regione delle Madonie, dove vengono seguite le tecniche tradizionali tramandate da generazioni.

Dove cresce la manna in Italia

La manna si raccoglie principalmente in Sicilia, Italia, nella regione delle Madonie. Le Madonie sono una catena montuosa situata nella parte settentrionale della Sicilia e rappresentano uno degli ultimi luoghi in Italia in cui si coltiva ancora la manna.

La manna viene prodotta dai frassini (Fraxinus ornus) che crescono nella zona. Durante la primavera, i frassini vengono incisi superficialmente sulla corteccia o sulle foglie, consentendo al liquido zuccherino di trasudare. Questo liquido, esposto all’aria, si essicca e si solidifica, formando la manna.

La tradizionale raccolta della manna nella regione delle Madonie è un’attività che risale a secoli fa e ha un significato culturale e storico significativo per la regione. Oggi, la produzione di manna è considerata un “prodotto tipico” e viene mantenuta grazie alle tecniche tradizionali tramandate di generazione in generazione. Tuttavia, l’attività di raccolta è limitata e la manna è considerata un prodotto pregiato e un po’ raro.

Come si estrae la manna?

La manna viene estratta principalmente dai frassini (Fraxinus ornus) attraverso un processo di incisione e raccolta della linfa zuccherina prodotta dagli alberi. Il processo tradizionale di estrazione della manna prevede l’incisione dei frassini, durante la primavera, quando la linfa degli alberi è più abbondante, si praticano delle incisioni superficiali sulla corteccia dei frassini o sulle foglie. Queste incisioni sono fatte con strumenti specifici, come raschiatoi o coltelli, in modo da creare delle ferite che permettono alla linfa di fuoriuscire. Dopo le incisioni, la linfa degli alberi inizia a fuoriuscire dalle ferite. La linfa è inizialmente liquida e zuccherina e dopo essere stata esposta all’aria subisce un processo di essiccazione. Durante questo processo, la linfa si solidifica e forma delle gocce o croste solide. È questo solido zuccherino essiccato che è conosciuto come manna.

Una volta che la manna si è formata, viene raccolta manualmente. I raccoglitori possono staccare le gocce o le croste di manna dalle ferite sugli alberi, oppure possono raccogliere la manna caduta a terra. Questa raccolta viene effettuata con attenzione per garantire la qualità del prodotto.

Dopo la raccolta, la manna viene sottoposta a un processo di lavorazione per rimuovere eventuali impurità e ottenere la manna pura.

È importante notare che l’incisione degli alberi per raccogliere la manna deve essere fatta con cura e moderazione per non danneggiare troppo gli alberi e garantire la loro sopravvivenza e capacità di produrre manna negli anni successivi. La raccolta della manna è un’attività tradizionale e in alcune regioni, come le Madonie in Sicilia, è tutelata per preservare la cultura e l’eredità storica legata a questa pratica.

Quali sono le proprietà della manna

La manna è una sostanza dolce e viscosa che si forma sugli alberi come un liquido trasudato, essiccandosi diventa una sostanza solida. Esistono diversi tipi di manna, ma la più conosciuta è la manna da frassino (Fraxinus ornus). Le proprietà della manna possono variare a seconda del tipo e dell’origine, ma in generale, le caratteristiche principali includono:

  • Dolcezza: la manna è conosciuta per il suo sapore dolce, che è dovuto principalmente alla presenza di zuccheri come il mannite e il levulosio. Questa caratteristica la rende utile come dolcificante naturale.
  • Proprietà lassative: la manna ha proprietà lassative leggere e può essere utilizzata come rimedio naturale per alleviare la stitichezza. Il mannite, uno degli zuccheri presenti nella manna, ha un effetto osmotico che contribuisce all’aumento della motilità intestinale.
  • Effetti digestivi: tradizionalmente utilizzata per facilitare la digestione e ridurre l’acidità dello stomaco.
  • Proprietà emollienti: a causa della sua consistenza viscosa, la manna può essere utilizzata esternamente come emolliente per lenire e ammorbidire la pelle.
  • Proprietà espettoranti e sedative: la manna ha un duplice effetto. Infatti, non solo agisce come rigenerante e purificante intestinale ma esercita anche un’azione fluidificante sul catarro. Ecco che è ottima in tutte le affezioni delle vie respiratorie e negli episodi febbrili.

Inoltre la manna contiene alcuni composti che potrebbero avere benefici per la salute, agisce come prodotto naturale antiossidante e antinfiammatorio negli esseri umani, oltre ai suoi ben noti effetti contro la stitichezza.

Le sue mucillagini e la sinergia dei suoi componenti, liberano le cellule adipose rendendole pronte per essere smaltite. Ecco che in un regime alimentare bilanciato, accompagnato da una moderata attività fisica può aiutare a perdere peso.

Tuttavia, è importante notare che la manna, sebbene sia naturale, può avere effetti lassativi e non dovrebbe essere consumata in grandi quantità o in modo prolungato senza consulenza medica, poiché ciò potrebbe portare a squilibri e disturbi intestinali.

È sempre consigliabile consultarsi con un professionista medico prima di utilizzare la manna o qualsiasi altro rimedio naturale come parte del proprio regime di salute.

Come assumere la manna

Semplice, in acqua, succo di frutta, tè o ancora meglio nelle tisane sfruttando così anche il suo potere dolcificante. Per notare i primi effetti, va assunta per alcuni giorni, regolando la quantità in base alle proprie esigenze. In genere, per ottenere un effetto lassativo, si parte con una dose di 10- 15 g da assumere dopo il pasto principale.

In commercio sono presenti dei prodotti “sintetici” a base di manna ricavati dalla melassa di zucchero i cui effetti, non vanno al di là della classica azione lassativa. E’ stato dimostrato che gli effetti benefici della manna, sono esclusivamente legati ai cannoli di manna naturale o ai prodotti che la contengono che potete trovare in erboristeria. Ma c’è di più, scegliendo la manna naturale, contribuite a sostenere gli ultimi produttori rimasti, promuovendo un prodotto tipico delle nostre terre, biologicamente superiore.

Quali sono le controindicazioni della manna

Le controindicazioni della manna sono generalmente limitate e la maggior parte delle persone la tollera bene. Tuttavia, è essenziale essere consapevoli di alcune situazioni in cui l’uso della manna potrebbe non essere appropriato. Le principali controindicazioni includono:

  1. Occlusioni intestinali: come con tutti i lassativi, l’uso della manna è controindicato nelle persone affette da occlusioni intestinali, poiché potrebbe peggiorare la situazione.
  2. Sensibilità individuale: in alcune persone sensibili, l’assunzione di manna potrebbe provocare sintomi come nausea e flatulenza. In tali casi, è consigliabile interrompere l’uso e consultare un medico se i sintomi persistono.
  3. Gravidanza e allattamento: sebbene non ci siano prove che la manna sia dannosa durante la gravidanza e l’allattamento, è sempre consigliabile consultare un medico prima di utilizzarla in queste fasi della vita per garantire la sicurezza e la salute del bambino.
  4. Interazioni con farmaci: la manna potrebbe interferire con alcuni farmaci o ridurne l’efficacia. È importante informare il medico o il farmacista se si sta assumendo la manna insieme ad altri medicinali.
  5. Uso prolungato: l’uso prolungato e in dosi eccessive di lassativi, inclusa la manna, potrebbe portare a disturbi e squilibri intestinali. È consigliabile utilizzare la manna solo per brevi periodi e secondo le indicazioni del medico o delle istruzioni sulla confezione.

Come con qualsiasi supplemento o rimedio naturale, è sempre meglio consultarsi con un medico o un professionista sanitario prima di utilizzare la manna, soprattutto se si hanno problemi di salute preesistenti o se si sta assumendo altri farmaci. Questo aiuterà a garantire che l’uso della manna sia sicuro e appropriato per le esigenze individuali.

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