Lo scaldabagno fotovoltaico collegabile direttamente ai pannelli solari

Come gli scaldacqua solari stanno rivoluzionando il riscaldamento domestico, offrendo una soluzione economica e sostenibile per la produzione di acqua calda

Nell’ambito domestico, il 21% dell’energia è destinata al consumo di acqua calda. Tale spesa diventa rilevante se si considera che una coppia media investe all’incirca 1.800 euro l’anno in questo settore, traducendosi in 378 euro dedicati esclusivamente all’uso dell’acqua calda. Di fronte a questa cifra imponente, emerge una soluzione efficace per ridimensionare considerevolmente il dispendio: l’adozione degli scaldabagno solari. Questa tecnologia, che sta gradualmente conquistando l’interesse anche dei consumatori più scettici, si afferma come una pratica sempre più diffusa per il suo potenziale di risparmio e la facilità di installazione, con opzioni disponibili sul mercato a costi inferiori ai 500 euro.

L’adozione di scaldacqua solari comporta numerosi vantaggi, tra cui un significativo risparmio energetico e la conseguente riduzione dei costi in bolletta. Questi sistemi consentono un rapido ritorno sull’investimento grazie alla loro efficienza e alla diminuzione delle spese energetiche. Inoltre, contribuiscono alla riduzione delle emissioni di CO2, aumentando il valore dell’immobile dal punto di vista energetico e promuovendo l’indipendenza energetica dell’utente.

Caratteristiche e tipologie

Esistono varie tipologie di scaldacqua solari: quelli a circolazione naturale e quelli a circolazione forzata. I sistemi a circolazione naturale sfruttano il principio fisico per cui l’acqua calda tende a salire rispetto a quella fredda, risultando economici e semplici da installare, ma possono essere meno efficienti nei mesi invernali o in condizioni di freddo intenso. Al contrario, i sistemi a circolazione forzata, che utilizzano una pompa per gestire la circolazione dell’acqua, anche attraverso un liquido antigelo, offrono un’efficienza maggiore e sono adatti anche a grandi quantità di acqua calda o edifici senza la possibilità di installazione sul tetto​​.

Prendiamo ad esempio lo scaldacqua ibrido fotovoltaico Fothermo: dotato di un sistema di post-riscaldamento da 1.500 W e alimentato a 230 V, emerge come una valida alternativa ai tradizionali boiler elettrici. Capace di un risparmio fino al 100% sui costi dell’elettricità destinati all’acqua calda, questo dispositivo sfrutta l’energia solare con una potenza di 550 W e può essere integrato con impianti fotovoltaici fino a 2.000 Wp. La sua versatilità include anche l’opzione di post-riscaldamento elettrico, assicurando così l’erogazione continua di acqua calda anche in condizioni di cielo nuvoloso. In aggiunta, la presenza di una resistenza di riserva da 230 V CA (1,5 kW) garantisce la disponibilità di acqua calda durante tutto l’anno, indipendentemente dalle variazioni climatiche.

Considerando l’installazione di tre moduli fotovoltaici da 430 Wp sul tetto, si ottiene una produzione energetica totale di 1,29 kWp, capace di generare circa 0,7 kWh di energia per ora in una giornata tipo. In cinque ore, i moduli producono 3,5 kWh di elettricità, quantità che copre il fabbisogno giornaliero di acqua calda di una o due persone. Grazie alla funzionalità ibrida dello scaldacqua, il riscaldamento dell’acqua può proseguire anche in assenza di sole, con un risparmio annuo stimato in 300 euro: una cifra che rende la spesa iniziale del boiler – stimata a 429 euro su Amazon per il modello da 30 litri – decisamente interessante.

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Fonte: Fothermo

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