Oggi scatta la fine del mercato tutelato per il gas: cosa succede ora e quanto pagheremo in bolletta

Termina oggi il mercato tutelato del gas per cinque milioni e mezzo di utenti in Italia: tutto quello che c'è da sapere sul passaggio ai fornitori privati e le variazioni di prezzo in bolletta

Ci siamo: oggi – 10 gennaio – si chiude l’era del mercato tutelato per il gas per milioni di italiani, mentre per l’elettricità la fine è stata prorogata a luglio. Al momento c’è ancora parecchia confusione fra le famiglie, costrette al passaggio: tante si domandano, infatti, con quali modalità avverrà, ma soprattutto come varieranno i costi in bolletta. Vediamo insieme cosa cambierà e per chi.

Come avviene il passaggio al mercato libero

Entro la data fissata, i clienti sono chiamati a sottoscrivere un’offerta con un fornitore del mercato libero: secondo le stime sono circa cinque milioni e mezzo gli utenti che dovranno farlo.

Come chiarito da ARERA, il passaggio al mercato libero è gratuito e non sono rchiesti interventi sui contatori. Coloro che entro il 10 gennaio non hanno ancora firmato un contratto con una società energetica, migreranno in automatico – senza alcuna interruzione di fornitura, al Servizio a Tutele Graduali (STG) – con l’esercente di riferimento, identificato in fase d’asta.

Tuttavia, è previsto un esonero per i clienti classificati come vulnerabili, che potranno continuare a pagare le bollette secondo le tariffe del mercato tutelato. Fra questi rientrano:

  • gli over 75 anni
  • i cittadini che versano in condizioni economicamente svantaggiate (e percepisce bonus social)
  • coloro che si trovano in gravi condizioni di salute che richiedono l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche salvavita alimentate
  • dall’energia elettrica o i soggetti presso i quali sono presenti persone che versano in tali condizioni
  • soggetti con disabilità ai sensi della legge 104/92;
  • chi vive in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi
  • soggetti che abitano in un’isola minore non interconnessa

Leggi anche: Bollette luce e gas, si avvicina la fine del mercato tutelato: le date del passaggio (ma non è per tutti)

I nuovi costi in bolletta

Ma quanto spenderanno adesso le famiglie a seguito del passaggio a un fornitore energetico privato? A offrirci qualche indicazione utile è il Codacons, che ha realizzato una proiezione sulla base delle migliori offerte degli operatori presenti sul comparatore presente sul sito di Arera.

La stima prende in considerazione il consumo medio di una famiglia “tipo” pari a 1.400 metri cubi annui per cottura cibi, riscaldamento e produzione di acqua calda. In questo caso la bolletta media del gas, approfittando delle migliori offerte, si attesta infatti a 1.905,43 euro annui a nucleo, più pesante del 14,56% rispetto alla bolletta media stimata da Arera per il 2024 per gli utenti che rimarranno nel mercato tutelato (considerato anche il ritorno dell’Iva al 10% e al 22% a partire da gennaio).

Ciò si traduce in una spesa maggiore pari a +242,28 euro a famiglia su base annua.

Lo scenario è diverso se si opta per un contratto a prezzo variabile, ovvero indicizzato all’andamento dei mercati: la bolletta media del gas, considerando soltanto la migliore offert, si attesta a 1.620,55 euro l’anno, con un risparmio di appena il -2,57% rispetto alle tariffe del tutelato del 2024 (pari ad una minore spesa di -42,97 euro all’anno a famigli).

Per le offerte variabili, rispetto ai contratti a prezzo fisso del mercato libero, la differenza è attualmente pari a -284,88 euro a famiglia su base annua (sempre considerando solo le migliori offerte nelle singole città) – sottolinea il Codacons – Un risparmio tuttavia fittizio, considerando che al salire dei prezzi dell’energia sui mercati, le tariffe praticate agli utenti subiranno un conseguente aumento.

Secondo le associazioni di tutela dei consumatori il passaggio al mercato libero si rivelerà una pesante batosta per le famiglie italiane, già alle prese con tanti rincari per via dell’inflazione e dell’aumento dell’Iva su prodotti come pannolini e assorbenti.

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Fonti: ARERA/Codacons

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