Vittoria! Peste suina africana, i maiali e i cinghiali tenuti come animali da affezione sono salvi

Il ministero della Salute con una nota a firma del Direttore Generale Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari ha stabilito che i suini vengono che detenuti per finalità diverse dalla produzione zootecnica o alimentare non dovranno essere macellati. Bene ma non benissimo, ma avanti così

Sono salvi i tantissimi animali tenuti come animali da affezione che erano stati condannati a morte dalle ordinanze del ministero della Salute e delle Regioni Liguria e Piemonte per contrastare la diffusione della peste suina africana. Dal ministero, infatti, arriva una nota che sancisce la possibilità per chiunque possa garantire il benessere di questi animali, di veder riconosciuta, e normata, una relazione umano-animale fondata su affetto e rispetto e non sullo sfruttamento e la morte.

Ci aveva lasciati di fatto senza parole l’ordinanza con la quale la Regione Liguria intendeva contrastare la diffusione dell’epidemia di peste suina africana e che prevedeva la “macellazione immediata dei suini detenuti all’interno degli allevamenti familiari per autoconsumo”.

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La Nota di chiarimento a firma del Direttore Generale Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute, riporta:

Tenuto conto tuttavia che in alcune realtà sporadiche comprovate, suidi vengono detenuti per finalità diverse dalla produzione zootecnica o alimentare si ritiene derogabile la procedura di macellazione per questi ultimi purché sia garantito il rigoroso rispetto di tutte le misure di biosicurezza utili ad evitare l’infezione da PSA e la sua diffusione.

Si tratta di un riconoscimento importante – afferma Massimo Pigoni, Vicepresidente nazionale Enpa – che questi animali sono a tutti gli effetti animali da affezione. Un riconoscimento che invece manca nel nostro sistema legislativo dove gli animali da reddito vengono considerati come tali anche quando vengono trattati come animali da affezione. Bene dunque la decisione del ministero della Salute ora è importante colmare al più presto questo gap legislativo.

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Ha prevalso il buonsenso nel prevedere esclusivamente azioni di prevenzione incruente, in relazione ai suidi ‘da compagnia’ – commenta il Presidente LAV Gianluca Felicetti e annuncia una seconda buona notizia – il Ministero della salute, infatti, opportunamente, annuncia anche la ‘definizione di un provvedimento finalizzato alla corretta registrazione di questa categoria di suini e dei loro proprietari nella banca dati nazionale informatizzata’. Questo vuol dire questa brutta storia (erano stati già formalizzati provvedimenti di abbattimento nelle province di Genova Alessandria, Verbania e Biella), oltre al lieto fine abbiamo ottenuto un ulteriore risultato in favore di tutti gli animali ‘ex zootecnici’ ma tenuti a scopo di affezione.

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Fonti: LAV / ENPA

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