I lacci dei bracconieri, il video che mostra come vengono catturati gli orsi marsicani

Sofferente con un laccio di metallo al collo. Ecco come appare un’orsa finita in una trappola dei bracconieri nel video di Salviamo l’orso, l’associazione che si occupa della conservazione della specie marsicana.

Sofferente con un laccio di metallo al collo. Ecco come appare un’orsa finita in una trappola dei bracconieri nel video di Salviamo l’orso, l’associazione che si occupa della conservazione della specie marsicana.

È stata salvata da una morte certa perché da tempo, l’orsa vagava nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise con un cavo d’acciaio al collo, che gli aveva causato delle bruttissime ferite.

Oggi grazie ai guardiani del Parco e al contributo della onlus Salviamo l’orso è stata catturata, curata e rimessa in libertà. Tutto era iniziato quando il personale della zona aveva denunciato la presenza di un’orsa ferita.

I vari tentativi di avvistamento non avevano dato buoni risultati, così si è passati all’attività di monitoraggio attraverso l’uso di video trappole. Solo alla fine d’agosto, durante la conta delle femmine con i piccoli, i carabinieri forestali del reparto di Picinisco, sono riusciti a individuare l’animale.

L’orsa è un esemplare di 10 anni per circa 80 kg di peso con ampie e profonde ferite nel collo provocate dal cappio dei bracconieri.

“Si tratta di uno dei contributi che la nostra associazione ha prodotto nella sua azione volta alla tutela di quella straordinaria entità zoologica, unica al mondo, che è l’orso bruno marsicano, un contributo di cui siamo orgogliosi”, spiega una nota di Salviamo l’orso.

“Condividiamo questo video nella speranza che sempre più persone prendano coscienza della necessità di contrastare attivamente questa pratica crudele, denunciando la presenza di lacci e di chi ne fa uso alle autorità competenti”, conclude la nota.

L’orso bruno, una specie sempre più a rischio, leggete qui:

Secondo il Wwf che da tempo promuove la campagna Salviamo l’orso Bruno, sono oltre 100 gli orsi morti dagli anni Settanta ad oggi nel solo Parco d’Abruzzo. Incidenti, fucilate, lacci e veleno le armi utilizzate dall’uomo per sterminare questi splendidi esemplari.

Una strage silenziosa che sta mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di tutta la specie.

Dominella Trunfio

Immagine cover di repertorio

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