L’orso bruno marsicano rischia seriamente l’estinzione

Un altro esemplare di orso bruno marsicano ha perso la vita nel Parco dell'Abruzzo. L'Ue intanto ha avviato il programma di tutela 'Life Arctos project'. Molti animali, come sappiamo, corrono il rischio di estinguersi. Uno di essi è senza dubbio l'orso bruno marsicano, una delle più rare creature che abitano il nostro pianeta.

Negli ultimi decenni, l’elegante animale è stato sull’orlo dell’estinzione, poiché secondo recenti stime ne esistono meno di 50 esemplari, mentre fino al 1980 ne esistevano almeno un centinaio. Tuttavia, nonostante gli sforzi dell’Ue che aveva recentemente dato il via libera ad un programma finalizzato a preservare gli animali in pericolo, il Life Arctos project, ciò non è bastato a salvaguardarli. Ieri mattina all’alba, infatti, un esemplare di orso bruno marsicano è stato trovato morto dalle Guardie del Parco dell’Abruzzo a Pescasseroli.

L’animale, una femmina tra i 15 e i 20 anni di età aveva già messo al mondo due cuccioli, 16 mesi fa. Il danno dunque è duplice. Gli orsetti, nonostante abbiano superato la fase dello svezzamento, cresceranno senza la loro mamma. Inoltre, essendo una femmina ancora in piena età riproduttrice, non potrà più dare la vita ad altri esemplari.

Nonostante la nefasta notizia, l’augurio è che il progetto, parzialmente finanziato dall’Unione europea e che si concluderà nel 2014, possa fornire un valido aiuto nella tutela di questi animali. L’iniziativa infatti prevede l’installazione di recinzioni elettrificate in giro per gli alveari e gli orti, al fine di dissuadere le bestie in cerca di cibo ad avvicinarsi all’uomo. Inoltre, i volontari pianteranno alberi da frutto in tutte le zone in cui vivono gli orsi rimasti, incoraggiandoli a cercare il cibo in collina, piuttosto che intorno agli insediamenti umani. Purtroppo, ha detto il Presidente del Parco Giuseppe Rossi, ogni qualvolta ci troviamo di fronte ad avvenimenti del genere, siamo costretti a ripetere un po’ sempre le stesse cose. È però ora del tutto evidente e ormai improcrastinabile per le istituzioni interessate adottare provvedimenti adeguati se vogliamo che questo straordinario e bellissimo animale non ci lasci per sempre.

Intanto, il corpo del plantigrado è stato posto sotto sequestro giudiziario e sarà oggetto nei prossimi giorni di esami necroscopici e poi tossicologici, per stabilire con esattezza le cause della morte.

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