Insetti, pesci e polpi hanno coscienza! La rivoluzionaria Dichiarazione firmata dagli studiosi

Vertebrati e molti invertebrati hanno coscienza e provano dolore e altre sensazioni. Lo sostengono eminenti ricercatori in una Dichiarazione sulla coscienza animale destinata a riscrivere la storia

Non solo scimmie, elefanti. Anche uccelli, pesci, insetti, polpi hanno coscienza. Lo sostengono 39 brillanti scienziati e ricercatori, tra cui neurobiologi, psicologi, filosofi e zoologi, in una dichiarazione di estrema attualità.

Si chiama “Dichiarazione di New York sulla coscienza animale” il documento presentato nei giorni scorsi durante una conferenza tenutasi alla New York University, un testo destinato ad avere importantissime implicazioni sulla considerazione che abbiamo del regno animale.

È una attestazione rivoluzionaria che, basandosi su studi sui comportamenti cognitivi, rivaluta le capacità dei vertebrati e di determinati invertebrati per quanto queste possano essere diverse da quelle di altre specie.

Gli scienziati ritengono, infatti, che esista una “possibilità realistica” che tutti i vertebrati e una parte di invertebrati sperimentino la coscienza. Questo è ciò che hanno scritto:

Sebbene permanga molta incertezza, sono emersi alcuni punti di ampio consenso. In primo luogo, esiste un forte sostegno scientifico per l’attribuzione dell’esperienza cosciente ad altri mammiferi e agli uccelli.

In secondo luogo, l’evidenza empirica indica almeno una possibilità realistica di esperienza cosciente in tutti i vertebrati (compresi rettili, anfibi e pesci) e in molti invertebrati (compresi, come minimo, molluschi cefalopodi, crostacei decapodi e insetti).

In terzo luogo, quando esiste una possibilità realistica di esperienza cosciente in un animale, è irresponsabile ignorare tale possibilità nelle decisioni che riguardano quell’animale”

I ricercatori si sono concentrati in particolar modo sulla coscienza fenomenica ossia sulle esperienze, stati mentali, le percezioni che possono essere descritte fino a un certo punto dalle scienze naturali. Il filosofo Thomas Nagel espone il concetto nel suo celebre saggio Che cosa si prova a essere un pipistrell0?.

Gli studiosi non parlano di “prove” e “dimostrazioni”, ma pongono l’accento su capacità riscontrate negli uccelli, nei pesci, nei cefalopodi quali, ad esempio, memoria, pianificazione, risoluzione dei problemi, apprendimento. Proprio come i sintomi di una malattia, queste capacità indicherebbero la coscienza negli animali.

Dire che gli altri animali meno considerati dalla comunità scientifica hanno coscienza fenomenica vuol dire a sua volta che questi provano sentimenti come il dolore. Emerge quindi una crescente consapevolezza sui rischi legati al benessere animale.

Non pensiamo solamente alla sperimentazione animale, ma anche a crudeli forme di allevamento come gli impianti nei quali le aziende intendono allevare polpi.

Leggi anche: 8 motivi per cui il primo allevamento intensivo mondiale di polpi è pura follia

Obiettivo della Dichiarazione è approfondire questo campo di studi con il supporto di altri scienziati così da affiancare il mondo della politica e guidarlo nel prendere decisioni più rispettose di tutti gli animali.

I politici dovrebbero adottare misure ragionevoli per mitigare i rischi per il benessere di tutti i vertebrati e di molti invertebrati mentre i ricercatori cercano di migliorarne la comprensione” hanno concluso i ricercatori.

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Fonte: The New York Declaration on Animal Consciousness

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