Trasformare i cani in zebre, leoni e personaggi dei Pokemon, la tendenza di Tik Tok (di cui non sentivamo affatto bisogno)

Cani tramutati in giraffe, zebre e leoni, questa è la mania degli ultimi tempi che sta spopolando in rete ed e viene definita dagli toelettatori internazionali "arte", ma l'arte è tutt'altra cosa e non impone certo di snaturare un essere vivente, non importa per quanti giorni o mesi

Striature di zebre, occhi a panda e mantelli maculati arcobaleno. Questa è l’ultimo livello della toelettatura degli animali di affezione dove per mezzo di colori sgargianti e un risultato della durata approssimativa di 3 mesi cani di ogni razza, età e dimensioni vengono snaturati e trasformati in pupazzi viventi.

Succede un po’ ovunque e in prevalenza nel Nuovo Mondo dove toelettatori molto affermati e riconosciuti a livello internazionale danno così sfogo alla loro “vena artistica”, pitturando i cani padronali e postando sui social i loro lavori.

Una moda dilagata sempre più negli anni e apprezzata dagli utenti, come dimostrano i tantissimi commenti favorevoli nel web, che prende il nome di dog grooming art ossia toelettatura artistica del cane.

Proprio come le unghie glitter o i cani ricoperti di collanine, borsette firmate, occhiali da sole, siamo davanti a una forma di esibizionismo senza confini in cui il cane piuttosto che un essere vivente viene considerato un oggetto inanimato da stravolgere e mostrare nelle passeggiate al guinzaglio.

Ma di questa tendenza all’ultimo grido ne avevamo davvero bisogno? La risposta è senza ombra di dubbio negativa eppure ci sono tanti che non la pensano affatto così. Anche la popolarità di queste figure e della loro “arte”, che sicuramente sarà effettuata nella massima sicurezza possibile per l’animale (almeno ci auguriamo), sembra affermare il contrario.

Una cosa però è certa, un trattamento così – senza parlare dei costi del servizio richiesto –  può essere definito solo come un capriccio ingiustificabile che non ha nulla a che vedere con il benessere animale, anzi è proprio l’opposto.

Fonte: gabrielfetosagrooming/TikTok

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