Caccia e richiami vivi, in Lombardia passa la norma che rende impossibili i controlli

Lombardia non sarà più consentito verificare l'inamovibilità degli anelli, in quanto la nuova legge regionale stabilisce che l'attività di vigilanza e controllo sugli anellini utilizzati per gli uccelli da richiamo dovrà essere svolta verificando unicamente la presenza dell’anellino sull’esemplare

Nella seduta di ieri del Consiglio Regionale della Lombardia è stata approvata la “legge di revisione ordinamentale 2021” che prevede modifiche alla legge regionale sulla caccia.

“Veri regali al popolo delle doppiette che riducono i livelli di tutela della fauna selvatica”, tuona il WWF. Ormai è acclarato che in Regione Lombardia la caccia sia considerata una priorità. L’influenza del mondo venatorio nei corridoi del Pirellone è tale da far letteralmente scrivere ai cacciatori le norme che regolano la propria attività. Ciò accade grazie all’impegno costante di assessori e consiglieri regionali che non mancano di manifestare pubblicamente la loro vicinanza al mondo venatorio postando trionfalistici selfie mentre imbracciano fucili e promettono di far sparare sempre di più, rinunciando a ogni forma di dialogo con le associazioni di protezione ambientale”.

Per impedire la cattura illegale di uccelli da richiamo la legge nazionale vieta l’uso di richiami “che non siano identificabili mediante anello inamovibile” (art. 5 L. 157/1992). Ma da oggi in Lombardia non sarà più consentito verificare l’inamovibilità degli anelli, in quanto la nuova legge regionale stabilisce che l’attività di vigilanza e controllo sugli anellini utilizzati per gli uccelli da richiamo dovrà essere svolta verificando unicamente la presenza dell’anellino sull’esemplare.

“Tale gravissima e illegittima limitazione è ipocritamente giustificata dalla necessità di rispettare il benessere animale (di animali che, lo ricordiamo, vivono in gabbie minuscole per tutta la vita) che sarebbe compromesso dalla manipolazione effettuata da parte del personale di controllo. Peraltro, sarà consentito utilizzare anche anelli di materiali plastici”, continua il WWF.

Una ulteriore gravissima novità, secondo l’associazione, consiste nella possibilità di segnare sul tesserino l’animale ucciso non subito dopo l’abbattimento. ma dopo il recupero dell’animale stesso. Questo impedirebbe al personale di controllo di verificare quanti animali sono stati realmente abbattuti e favorirà chi intenderà abbattere animali in numero superiore rispetto a quanto consentito dalla legge.

Tutto questo in una Regione dove esiste un altissimo livello di illegalità e di bracconaggio.

 

 

 

 

 

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