Aveva nascosto nel bagagliaio 320 uccellini rubandoli dai nidi: bracconiere condannato a 4 mesi di carcere nel Bresciano

Un cacciatore lombardo dovrà scontare 4 mesi di carcare per aver sottratto decine di uccelli dai loro nidi nascondendoli nella sua auto: dopo 4 anni per lui è arrivato la condanna definitiva

Ben 320 uccellini: era questo il bottino che un cacciatore-bracconiere italiano che non si era fatto alcuno scrupolo a nascondere nel bagagliaio della sua auto. Il grave episodio era stato scoperto dai Carabinieri Forestali nel 2019 che lo avevano fermato. Questa per il cittadino bresciano è arrivata la condanna definitiva. Come confermato in Cassazione, dovrà scontare la pena di 4 mesi di carcere, oltre a risarcire la parte civile, ovvero l’associazione animalista LAV, e pagare le spese processuali del secondo e terzo grado di giudizio.

L’uomo, che aveva rubato i piccoli tordi e cesene appena nati sottraendoli dai loro nidi, è stato condannato per il reato di uccellaggione, che nel nostro Paese è perseguibile con una pena detentiva fino a un anno e o una sanzione che può andare da 774 a 2.065 euro.

Siamo felicissimi per la positiva conclusione di questa vicenda giudiziaria che ha oramai confermato la frequente corrispondenza tra il mondo della caccia e quello del bracconaggio – commenta Massimo Vitturi, responsabile Area Animali Selvatici della LAV – ringraziamo l’avvocato Vittorio Arena del foro di Bresca per aver fatto prevalere in ogni grado di giudizio le ragioni degli animali illegalmente sottratti ai loro nidi e destinati a diventare richiami da utilizzare nella caccia da appostamento.

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Bracconieri e cacciatori possono agire sempre più indisturbati

Purtroppo, in gran parte dei casi i bracconieri e i cacciatori riescono ad agire indisturbati sul territorio italiano, trasgredendo la legge senza alcuna conseguenza.

Ma invece di disincentivare la caccia e tutelare la fauna selvatica, le autorità italiane stanno andando nella direzione opposta. E ne è una prova il controverso emendamento ribattezzato “Far West”, approvato alla fine dello scorso anno.

“Se queste condotte criminali che si realizzano già ora di sovente, ci si chiede come possa essere assicurata la sicurezza dei cittadini quando i piani di abbattimento, previsti dall’emendamento caccia-selvaggia, diventeranno a breve operativi consentendo a centinaia di migliaia di cacciatori di circolare armati nelle città a caccia di cinghiali, colombi, gabbiani e qualsiasi altra specie selvatica” sottolinea la LAV.

Per sensibilizzare i sindaci e i cittadini su questa delicata questione (che rappresenta anche un rischio per la sicurezza pubblica) l’associazione ha organizzato delle Giornate di Mobilitazione Nazionale – che si terranno il prossimo 18-19 e 25-26 marzo.

“Chiederemo agli amministratori di non attivare i piani di abbattimento e cattura della fauna selvatica a garanzia della sicurezza di animali e persone, attivando in sostituzione misure non cruente di prevenzione” conclude la LAV.

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Fonte: LAV 

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