Bracconaggio: denunciate 9 persone e salvati oltre 40 esemplari

L'indagine ha fermato l'attività di una rete di criminali che sequestrava i volatili dai propri nidi, li dotava di certificati contraffatti e li rivendeva

Si è da poco conclusa un’importante operazione contro il bracconaggio e il commercio illegale di specie protette portata avanti in diverse regioni italiane dai Carabinieri del Servizio CITES.

Il CITES, acronimo di Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora – la Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione – ha proprio lo scopo di controllare il commercio di piante e animali o parti di essi per fermarne lo sfruttamento commerciale che, insieme alla distruzione degli ambienti naturali, è causa di diminuzione ed estinzione di diverse specie.

In seguito alle indagini svolte durante la recente operazione, chiamata “Peregrinus”, è stato possibile identificare e denunciare 9 persone per furto aggravato, ricettazione, riciclaggio, maltrattamento animali, detenzione di esemplari protetti.

I criminali operavano secondo un modus operandi rodato che prevede di intercettare e seguire le specie per scovare i loro nidi. Dopodiché questi soggetti privi di scrupoli, osservano da lontano la deposizione delle uova, per poi rubare i pulcini dei rapaci dai siti di nidificazione pochi giorno dopo la schiusa.

A quel punto allevano i piccoli in cattività e, per poterli rivendere, li dotano di anelli identificativi e certificati contraffatti. Una delle tante reti composte da bracconieri, committenti, esecutori e falsificatori, che in questo caso è stata fortunatamente fermata.

L’operazione, oltre alla denuncia delle persone coinvolte, ha portato al sequestro di diversi animali tra cui due falchi lanari, un falco della prateria, due poiane di “Harris”, due corvi imperiali, una ghiandaia marina, due cardellini e trenta storni.

https://www.facebook.com/SergioCostaMinistroAmbiente/posts/891487768028270

Fonti di riferimento: Sergio Costa/Ministero dell’Ambiente/Arma dei Carabinieri

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