Botti di Capodanno, un incubo per animali domestici e fauna selvatica

Botti, mortaretti, fuochi e petardi. Tanti nomi per un unico risultato: la morte di migliaia di animali. Si rinnova, in questi giorni, la terribile usanza di festeggiare la fine dell'anno vecchio e l'inizio del nuovo sparando i "botti", che terrorizzano e uccidono tantissimi animali domestici e selvatici.

Botti, mortaretti, fuochi, petardi. Tanti nomi per un unico risultato: la morte di migliaia di animali. Si rinnova, in questi giorni, la terribile usanza di festeggiare la fine dell’anno vecchio e l’inizio del nuovo sparando i “botti”, che fanno perdere la vita a moltissime creature domestiche e selvatiche ogni anno.

Il loro boato, infatti, può provocare reazioni di disorientamento, con i nostri pet che possono arrivare a mordere per riflesso sostitutivo, scappare o ferirsi gravemente, gli uccelli che fuggono all’impazzata dai loro nidi terrorizzati, urtando contro muri o un tralicci dell’alta tensione e gli animali “in attesa” che possono addirittura abortire per la troppa paura.

Secondo il Wwf Piemonte Valle d’Aosta, circa l’80% degli animali che muoiono per via dei botti sono selvatici, soprattutto uccelli, tra i quali non mancano casi di rapaci, che spaventati perdono il senso dell’orientamento ed effettuano una fuga istintiva rischiando di colpire mortalmente un ostacolo a causa della scarsa visibilità. Altri abbandonano il loro dormitorio invernale, vagano anche per chilometri e, non trovando altro rifugio, muoiono per il freddo a causa dell’improvviso dispendio energetico a cui sono costretti in una stagione caratterizzata dalla scarsità di cibo che ne riduce l’autonomia.

A ciò va aggiunto anche lo stress indotto dai botti e dagli effetti pirotecnici, anch’esso causa di morte frequente, che costringe gli uccelli acquatici, soprattutto anatre ed aironi ad abbandonare i corsi d’acqua, gli stagni e i laghi nei quali soggiornano, per farvi ritorno solo successivamente“, spiega una nota dell’associazione.

botti capodanno

Anche quest’anno molti Comuni hanno si sono dotati di regolamenti o vere e proprie ordinanze anti-botti. Ma questo non basta, perché si tratta di rare eccezioni. Perché, nonostante i divieti, si spara ugualmente per via dell’assenza di controlli. Ma, come singoli cittadini, ognuno di noi può far sentire la propria voce scrivendo al Sindaco della propria città per chiedere la messa al bando di questa “tradizione” così dannosa per gli animali. Animalisti FVG propone qui una lettera tipo, che si può eventualmente personalizzare.

È necessario – conclude il Wwf- evitare tale pratica laddove la bassa densità permette l’utilizzo di prodotti pirotecnici classificati, ovvero in montagna, collina e pianura dove la fauna è più numerosa e maggiormente sensibile, poiché il danno è amplificato proprio dalla simultaneità dell’evento, quando intere vallate, dai comuni più piccoli sino ai grandi centri abitati, e chilometri di pianura sono “bersagliati” incessantemente per alcune ore consecutive“. In fondo, ci sono mille altri modi migliori di festeggiare. Chi ama gli animali sceglie di salutare l’anno solo bevendo spumante.

Roberta Ragni

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