Svelato perché i cinghiali della Germania sono radioattivi (e la causa non è solo il disastro di Chernobyl)

Da tempo gli scienziati si sono interrogati sull'origine dell'elevata radioattività dei cinghiali che popolano alcune aree della Germania. Un nuovo studio ha svelato questo mistero, chiarendo che non c'entra soltanto il disastroso incidente di Chernobyl

I cinghiali che vivono nell’area Sud-est della Germania – in particolare in Baviera – sono da decenni oggetto di studio da parte degli scienziati. L’elevato interesse è suscitato dalla radioattività che li caratterizza, rendendoli pericolosi per il consumo umano. La causa di questo inquietante fenomeno è stato a lungo attribuita al disastro nucleare di Chernobyl, che ha sconvolto l’Europa nel 1986. Adesso, però, una recente ricerca apparsa su Environmental Science & Technology ha svelato che c’è di più.

I livelli abbastanza elevati di cesio radioattivo sono, infatti, riconducibili anche ai numerosi test nucleari portati avanti lo scorso secolo nel Vecchio Continente. Com’è noto, questi esperimenti – che si sono intensificati negli anni Sessanta – hanno finito per contaminare l’ambiente.

cinghiali radioattivi

@Environmental Science & Technology

Delle oltre 2000 bombe nucleari innescate durante Guerra Fredda, ben 500 furono fatte esplodere nell’atmosfera, rilasciando particelle radioattive che poi ricaddero al suolo. Come chiarito da Georg Steinhauser, radiochimico della Technischen Universität Wien e co-autore dello studio – quelle particelle contaminanti sono ormai onnipresenti nei terreni.

“Il nostro lavoro rivela informazioni più approfondite sulla famigerata contaminazione da radiocesio nei cinghiali bavaresi che vanno oltre la semplice quantificazione totale dei radionuclidi” illustra radioecologo Felix Stäger dell’Università Leibniz di Hannover, che ha guidato lo studio.

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Per andare più a fondo Stäger e il suo team hanno effettuato l’analisi dei livelli sia di cesio 137 che di cesio 135, utilizzando su 48 campioni di carne di cinghiali catturati e uccisi dai cacciatori nel periodo 2019-2021 e provenienti da 11 regioni della Baviera. Dalle rilevazioni è venuto fuori che i livelli di questo isotopo radioattivo erano superiori alla soglia ritenuta legale in Germania nell’88% dei casi, motivo per cui la carne non poteva essere autorizzata per il consumo umano.

cinghiali radioattivi

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Grazie all’interessante ricerca, gli scienziati hanno potuto determinare che i test sulle armi nucleari erano responsabili fino al 68% della contaminazione dei cinghiali.

Tutti i campioni mostrano segni di miscelazione – chiariscono – La ricadute di armi nucleari e del disastro di Chernobyl si sono mescolate nel suolo bavarese.

Uno studio che dimostra gli effetti deleteri a lungo termine delle armi nucleari

Le dieta dei cinghiali che vivono in aree come la Baviera comprende radici e funghi che si trovano nel suolo più sotterraneo e che quindi nel corso del tempo sono stati contaminati sia per via dell’incidente di Chernobyl che per i test nucleari. La questione ha toccato da vicino anche in Italia: come ricorderà qualcuno nel 2013 una ventina di cinghiali furono abbattuti in Val Sesia proprio a causa dei loro elevati livelli di radioattività.

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“La sovrapposizione di vecchie e nuove tracce di cesio-137 può superare ampiamente l’impatto di qualsiasi singola fonte e mette in evidenza il ruolo centrale delle emissioni storiche di cesio-137 nelle attuali sfide contro l’inquinamento ambientale” aggiungono.

Il cesio-137 presenta un tempo di dimezzamento della propria radioattività pari a 30 anni, una tempistica relativamente breve, ma sufficiente per rappresentare un problema per gli ecosistemi, visto che contamina acqua, suolo e aria, finendo nella catena alimentare.

“Questo studio dimostra che le decisioni strategiche di condurre test nucleari atmosferici 60/80 anni fa hanno ancora oggi un impatto sugli ambienti naturali remoti, sulla fauna selvatica e su una fonte di cibo umano” concludono gli autori.

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Fonte: Environmental Science & Technology

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